Contributi AgirePolis

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Un nuovo popolarismo sui sentieri di Francesco

Un libro di Lino Prenna

Giampiero Forcesi

da c3dem

4 Luglio 2021

Di dimensioni contenute (170 pagine), ma assai denso e non privo di ambizioni, è il libro che Lino Prenna, ordinario di Filosofia dell’educazione all’Università di Perugia, coordinatore nazionale dell’associazione Agire Politicamente (una delle quattro che hanno dato vita alla rete c3dem), ha dato alle stampe all’inizio di quest’anno, per i tipi de il Mulino. Titolo e sottotitolo indicano bene l’oggetto del libro e l’intento dell’autore: Dal cattolicesimo democratico al nuovo popolarismo. Sui sentieri di Francesco.

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DAL CATTOLICESIMO DEMOCRATICO AL NUOVO POPOLARISMO

Dalle radici filosofiche, teoriche e storiche del cattolicesimo democratico all’attualità

Francesca Sanseverino

18 Giugno 2021

“Ma noi non vogliamo ripetere, se non nell’accezione originaria di ricercare ancora, di rinnovare, di saper accogliere le novità con la prudenza della mente e la speranza nel cuore.”

Viviamo in un’epoca di transizione. E alla transizione, interpretata come categoria temporale e culturale, è possibile ricondurre la mutevolezza delle vicende umane e, in particolare, della politica, “la più fragile delle attività umane”. Ma il complesso valore semantico del transitivo non concerne solo i concetti di cambiamento e precarietà e sottende, infatti, una pars construens efficace in cui riconoscere la “crisi antropologica e socio-ambientale” per poi rielaborare nuove metodologie e un nuovo popolarismo. 

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IL VIRUS DEL POPULISMO

Massimo De Simoni

29 Luglio 2021

Ci eravamo illusi, forse troppo presto, di aver definitivamente archiviato la pandemia quando gli ultimi nuovi incrementi dei contagi ci hanno riportato purtroppo con i piedi per terra, consigliandoci un approccio più cauto nel tornare alla cosiddetta “normalità”; del resto nel corso della storia non si ricordano epidemie che si siano esaurite nell’arco temporale di un anno o poco più.

Rispetto al passato il progresso scientifico rende sicuramente più agevole la ricerca di soluzioni vaccinali o di cura degli effetti derivanti dal contagio, ma a fare da contrappeso a questo dato c’è indubbiamente la globalizzazione e il conseguente aumento esponenziale della capacità di movimento di beni e persone tra i diversi paesi e continenti del mondo; siamo noi, in altre parole, che diamo al virus le gambe per camminare e per diffondersi.

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  • Categoria: Etica
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LA COMPLESSITA’ DEI RAPPORTI TRA POLITICA ETICA E DIRITTI

Massimo De Simoni

18 Aprile 2023

La riflessione che ci apprestiamo a svolgere merita delle premesse per chiarire che i temi in questione non sono risolvibili con una nota o un convegno, per quanto seri e rigorosi possano essere. Quando si parla di questioni eticamente sensibili che attengono alla vita delle persone e delle famiglie, si svolge un’attività non semplice e non semplificabile; chi pensa di avere soluzioni semplici per problemi complessi commette un peccato di presunzione o – come diceva un noto ed acuto dirigente democratico cristiano – semplicemente non ha capito il problema.

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  • Categoria: Lavoro
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CONCILIAZIONE FAMIGLIA-LAVORO

Alvaro Bucci

Aprile 2021

Tra le questioni che investono il lavoro appare da sempre aperta e rilevante quella della scarsa partecipazione delle donne alle attività lavorative, conseguenza dello stato di quasi assenza di conciliazione famiglia/lavoro, e che si riflette anche sulla situazione di trend negativo della natalità e della riduzione della popolazione.

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QUALE EQUITÀ?

Francesca Vagniluca

1 Dicembre 2021

La riforma dell’Iperf proposta dal governo avvantaggia i redditi medio-alti e si dimentica completamente di quelli bassi! Infatti, il documento approvato a fine giugno scorso dalle commissioni finanze di Camera e Senato dava al governo un indirizzo piuttosto chiaro, ovvero "l'abbassamento dell'aliquota media effettiva con particolare riferimento ai contribuenti nella fascia di reddito 28.000-55.000". Si è ritenuto di abbassare le aliquote medio-alte (eliminando il 41% e riducendo il 38% di tre punti) asserendo che il divario con le aliquote precedenti fosse troppo “sostanzioso”. Era proprio quella “sostanza” che traduceva il principio della progressività fiscale costituzionale con l’effetto di creare la proporzionalità nella contribuzione. È stata forse intrapresa la via maestra per la flat tax?

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