QUALE EQUITÀ?

Francesca Vagniluca

1 Dicembre 2021

La riforma dell’Iperf proposta dal governo avvantaggia i redditi medio-alti e si dimentica completamente di quelli bassi! Infatti, il documento approvato a fine giugno scorso dalle commissioni finanze di Camera e Senato dava al governo un indirizzo piuttosto chiaro, ovvero "l'abbassamento dell'aliquota media effettiva con particolare riferimento ai contribuenti nella fascia di reddito 28.000-55.000". Si è ritenuto di abbassare le aliquote medio-alte (eliminando il 41% e riducendo il 38% di tre punti) asserendo che il divario con le aliquote precedenti fosse troppo “sostanzioso”. Era proprio quella “sostanza” che traduceva il principio della progressività fiscale costituzionale con l’effetto di creare la proporzionalità nella contribuzione. È stata forse intrapresa la via maestra per la flat tax?

Quel gap apparente nelle fasce di tassazione non serviva forse a colmare il divario reale del Paese? I partiti della maggioranza hanno scelto di privilegiare chi ha sofferto di meno durante la pandemia, tralasciando ancora una volta, chi fatica a vivere del proprio lavoro.

Una fotografia della nostra società, realizzata tra giugno 2019 e dicembre 2020 da "Ita.Li - Italian Lives, Indagine sui corsi di vita in Italia", condotta dall'istituto Iassc dell'università di Milano-Bicocca insieme a Ipsos e finanziata dal Ministero dell'Università, mette in evidenza uno spaccato duro, il 59% degli intervistati dichiara di non arrivare a fine mese.

La politica si rifiuta di vedere il malessere della società, il divario profondissimo tra ricchi e poveri, le esigenze e i bisogni delle persone che vivono nelle periferie, sul confine del deserto delle opportunità, ai margini del potere.

Il partito Democratico fallisce continuamente nella tanto invocata redistribuzione della ricchezza, nella lotta sbandierata al precariato, nella rimessa in moto del cosiddetto ascensore sociale; di fatto, da tempo, è fuori dalla rappresentanza delle fasce più deboli della popolazione.

La miopia incorreggibile delle forze di centro-sinistra e l’arroganza smodata di quelle di centro-destra allontanano le persone dalla partecipazione attiva alla vita politica, come dimostrano i dati delle ultime elezioni amministrative.