DOVE VA IL PARTITO DEMOCRATICO ?

APRIAMO UN CONFRONTO

Massimo De Simoni

6 Marzo 2023

Le “primarie” Pd di domenica 26 febbraio hanno incoronato Elly Schlein Segretaria del Partito Democratico, confermando che il processo di scelta della segreteria non è una farsa o una semplice presa d’atto, ma un momento di partecipazione vera e trasparente che può sovvertire anche le previsioni che sembrano più accreditate alla vigilia del voto. E’ facile immaginare, qualora avesse vinto Bonaccini, quali e quante critiche si sarebbero levate circa un risultato già scritto e scontato; oggi invece, in presenza dell’inatteso esito, c’è il rischio di qualche reazione che mal si concilierebbe con I’aver accettato la competizione e con essa le norme che la regolano.

E’ un sistema sul quale c’è già stata occasione di esprimere delle perplessità (vedi nota del 24 Febbraio 2023 “Le Primarie del Partito Democratico. Opportunità e rischi del voto di domenica”). Ma oggi quel risultato va rispettato per il solo fatto di essere stati dentro quella competizione, anche per non perseverare nella logica – non necessaria – dell’automatismo tra sconfitta congressuale e uscita dal partito.

Ma il tema che si pone a partire da oggi non è ovviamente legato a valutazioni sulle regole congressuali o a legittime scelte individuali, che magari prescindono anche dall’esito delle stesse “primarie” congressuali. Da oggi, per evitare posizioni generate da pregiudizi, è necessario capire quale sarà l’effettiva azione politica del Partito Democratico uscito da questa fase congressuale; di tutto il Partito Democratico e non solo della nuova Segretaria che avrà l’onore e l’onere di guidarlo per il prossimo quadriennio.

Per il momento c’è da registrare un ritorno di interesse intorno ad un partito che in molti davano per finito, con un discreto riavvicinamento anche di persone che da un po’ non votavano più PD o non votavano affatto. Questo è un segnale positivo, a patto che il Partito Democratico non si snaturi rispetto all’idea fondativa che sedici anni fa consentì di mettere insieme storie e culture politiche diverse per il raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi.

L’identità plurale rimane la cifra del PD e ne motiva la sua esistenza.

Agire Politicamente, attraverso Agire Polis, nell’ottica di offrire un contributo al dibattito interno al centrosinistra in questa delicata fase politica, invita a partecipare ad un confronto che iniziamo sulla nostra pagina per ragionare insieme sulla funzione storico-politica del Partito Democratico e sul ruolo che i cattolici democratici possono svolgere per la (e nella) costruzione di una nuova visione di società che metta la persona umana e la sua dignità esistenziale al centro delle scelte politiche.