ENTRARE IN SINTONIA CON IL POPOLO

Per eleggere il nuovo presidente della Repubblica

Domenico Rogante

18 Gennaio 2022

Il prossimo 24 gennaio è la data di convocazione del Parlamento e dei Grandi elettori per l’inizio ufficiale delle procedure per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica.

L’elezione del Capo dello Stato rappresenta storicamente un momento cruciale per la vita del Paese, per questo l’attenzione dei media, dei commentatori e degli stessi protagonisti della scena politica risulta essere sempre molto alta già dalle settimane che precedono l’inizio delle votazioni, con ipotesi e retroscena che rimbalzano quotidianamente sui siti e le pagine dei maggiori organi di stampa.

Un elemento di assoluta novità che sta caratterizzando questo appuntamento che siamo prossimi a vivere, è la diffusa percezione di un eccezionale coinvolgimento emotivo dei cittadini che non accadeva ormai da molte elezioni del Presidente della Repubblica. Le ragioni di questa eccezionalità sono da ricercarsi in quello che questa istituzione, nella persona di Sergio Mattarella, ha rappresentato in tutti questi anni. Una figura che spesso ha dovuto “allargare” i propri poteri per supplire alla mancanza della Politica e per colmare i vuoti lasciati dal sistema dei Partiti, ormai in crisi da troppo tempo. In questi anni, nei momenti più difficili per il nostro Paese come gli ultimi caratterizzati dall’emergenza sanitaria, il Presidente Sergio Mattarella, più di qualunque altra personalità, ha rappresentato il punto di riferimento per tutti gli Italiani con la sua serietà, affidabilità sul piano internazionale e autorevolezza e per questo i cittadini hanno ricambiato dimostrandogli grande fiducia, stima e affetto. Il gesto di escludere categoricamente un secondo mandato è l’ennesimo atto di uno statista custode della costituzione consapevole del fatto che se la “rielezione” dovesse diventare una prassi si rischia di far diventare il ruolo del Presidente della Repubblica un esercizio “interessato” del potere.

L’esempio del Presidente uscente rappresenta un punto di partenza per l’individuazione del suo successore, per questo è importante che i 1009 elettori chiamati ad eleggere il nuovo inquilino del Quirinale, non assecondino “giochi di palazzo” interessati, ma si concentrino su un profilo che possa entrare da subito in “connessione sentimentale” con i cittadini. Questo diventa fondamentale per la salute della nostra Democrazia e per la vita del Paese, per evitare che anche la figura del Capo dello Stato possa trasformarsi in una figura divisiva e di parte.

Sarà importante che il prossimo Presidente della Repubblica metta la politica di fronte alle proprie responsabilità, stimolando le forze politiche a riaffrontare il tema della rappresentanza per cercare di ridare nuovo slancio alla nostra democrazia e permettere al popolo di sentirsi realmente rappresentato dai partiti e nell’espressione dei futuri governi politici. La crisi della politica e della rappresentanza è evidente anche nel collegio elettorale che andrà ad eleggere il prossimo Capo dello Stato, in cui saranno presenti circa 100 parlamentari appartenenti al gruppo misto che non sono collocabili politicamente e che svolgeranno questa importante funzione rispondendo solo a loro stessi.

Per queste ragioni, l’auspicio è che i Grandi Elettori che tra qualche giorno saranno chiamati ad esprimere un voto, possano vivere questo impegno con grande responsabilità, entrando in sintonia con i cittadini, magari lasciandosi ispirare dal clima di emozione che in tutto il Paese si è creato per la morte del Presidente del parlamento europeo David Sassoli, un uomo delle istituzioni che con la sua serietà e gentilezza ha rappresentato l’immagine del Presidente della gente comune. Un uomo vicino al popolo e ai più deboli che mancherà a tutti noi.