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Impegno nella difesa dei diritti umani
COMUNICATO STAMPA - ACAT
Roma, 6 Maggio 2019
Roma, 6 Maggio 2019
Le lavoratrici e i lavoratori dell’accoglienza di Bologna
Bologna, Giugno 2019
CRONACA DI UN PRESIDIO
Di seguito un report cronologico, che chiarisce quanto accaduto nelle ore a cavallo tra venerdì 7 e martedì 11 giugno 2019, a seguito della comunicazione da parte della Prefettura di Bologna della chiusura dell’Hub regionale – Centro Mattei.
In data venerdì 07/06 la Prefettura di Bologna ha inviato comunicazione al Consorzio l’Arcolaio, gestore dell’Hub regionale, dell’imminente chiusura del Centro prevista in data 14/06 per necessità di apportare dei lavori di ristrutturazione all’immobile. Con solo una settimana di preavviso, il prefetto Patrizia Impresa ha dunque annunciato la disposizione del trasferimento coatto a Caltanissetta dei 183 migranti presenti nel Centro, eccezion fatta per donne e nuclei familiari da accogliere in strutture del territorio regionale. La notizia ha colto tutti di sorpresa, in quanto non solo non sono stati esplicitati gli interventi necessari né le tempistiche previste, ma ciò ha improvvisamente polverizzato la gara d’appalto -ancora aperta- volta alla trasformazione del Centro da Hub regionale a centro d’accoglienza straordinaria (CAS) per un massimo di 200 posti, come da capitolato entrato in vigore con il decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, la cui assegnazione era prevista per i primi di luglio.
Giorgio Campanini
Avvenire - Editoriale, 9 Giugno 2019
Fra le questioni che l’elezione europea del maggio 2019 ha lasciato aperte vi è quella che fa riferimento al rapporto tra voto politico e atteggiamento religioso. In alcuni momenti della storia d’Italia è apparso assai stretto il nesso che collegava fra loro l’atteggiamento verso la religione (e, in generale, la pratica religiosa) e le scelte di voto dei cittadini. Per circa mezzo secolo la Democrazia Cristiana ha direttamente o indirettamente beneficiato di questo collegamento, dal quale sono derivate dapprima le sue fortune e poi le sue sfortune. Dopo la fine della Dc, con la progressiva frantumazione di quell’eredità politica e morale, e in assenza di formazioni politiche facenti esplicito e dichiarato riferimento alla Dottrina sociale della Chiesa e, in generale, ai valori evangelici, questo nesso si è quasi del tutto spezzato e il voto dei cattolici, anche di quelli dichiaratamente praticanti, si è decisamente spostato dal punto dei valori (tutti, non solo alcuni) a quello degli interessi. Un fenomeno che riguarda l’intero corpo elettorale – anche il direttore di questo giornale insiste da tempo su tale processo – ma che nel caso dei cittadini-elettori cattolici più impegnati sta diventando particolarmente stridente e impressiona persino di più.
Gianluigi Spagnuolo
Giugno 2019
Per l’Unione europea, dopo la tornata elettorale, si è aperto l'iter per il rinnovo degli organi di governo. E’ l’occasione per una riflessione sulle competenze effettive delle istituzioni comunitarie, a partire dal Parlamento, per conoscerne le modalità di azione e gli strumenti con i quali incidono negli ordinamenti statali. Riflessione che avrebbe dovuto costituire materia della campagna elettorale, e che invece è stata ignorata.
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David Sassoli
3 Luglio 2019
Cittadine e cittadini dell’Unione europea, signore e signori parlamentari, cari amici, colleghi, rappresentanti delle Istituzioni, dei Governi, donne e uomini di questa Amministrazione.
Tutti voi capirete la mia emozione in questo momento nell’assumere la Presidenza del Parlamento europeo e di essere stato scelto da voi per rappresentare l’Istituzione che più di ogni altra ha un legame diretto con i cittadini, che ha il dovere di rappresentarli e difenderli. E di ricordare sempre che la nostra libertà è figlia della giustizia che sapremo conquistare e della solidarietà che sapremo sviluppare.
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Giorgio Campanini
da Avvenire – 7 Aprile 2021
Sta passando sotto silenzio – anche per il 'blocco' di non poche ricerche derivante dal tragico fenomeno epidemico che sta aggredendo il nostro Paese – il centenario del 1921 che, apparentemente, è solo parente povero del fatidico 1922, dell’anno, cioè, della cosiddetta 'marcia su Roma' (che, come noto, marcia non fu...). Ma non è fuori luogo – non solo per gli storici di professione, bensì per chiunque abbia a cuore le sorti della democrazia nel nostro Paese – riandare a quel 1921 che per molti aspetti può essere considerato non solo l’anticamera ma il 'brodo di cultura' del successivo avvento al potere del fascismo.