Democrazia e Istituzioni

La Costituzione dimezzata

Il Cavaliere è sempre più insofferente delle "forme" e dei "limiti" previsti dalla Costituzione. Ecco l'Editoriale di "Famiglia Cristiana" n.35, in edicola dal 25 agosto.

Beppe Del Colle

24/08/2010

Berlusconi ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate – qualora il piano dei “cinque punti” non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento – non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai “formalismi costituzionali”. Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla “sovranità popolare” che finora lo ha votato.

La Costituzione in realtà dice: «La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Berlusconi si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro “formalismo”. Quanti italiani avranno saputo di queste parole? Fra quelli che le hanno apprese, quanti le avranno approvate, quanti le avranno criticate, a quanti non sono importate nulla, alle prese come sono con ben altri problemi? Forse una risposta verrà dalle prossime elezioni, se si faranno presto e comunque, come sostiene Umberto Bossi (con la Lega che spera di conseguire il primato nel Nord e, di conseguenza, il solo potere concreto che conta oggi in Italia). Ma più probabilmente non lo sapremo mai. La situazione politica italiana è assolutamente unica in tutte le attuali democrazie, in Paesi dove – almeno da Machiavelli in poi – la questione del potere, attraverso cento passaggi teorici e pratici, è stata trattata in modo che si arrivasse a sistemi bilanciati, in cui nessun potere può arrogarsi il diritto di fare quello che vuole, avendo per di più in mano la grande maggioranza dei mezzi di comunicazione.

Uno dei temi trattati in queste settimane dagli opinionisti è che cosa ci si aspetta dal mondo cattolico, invitato da Gian Enrico Rusconi su La Stampa a fare autocritica. Su che cosa, in particolare? La discesa in campo di Berlusconi ha avuto come risultato quello che nessun politico nel mezzo secolo precedente aveva mai sperato: di spaccare in due il voto cattolico (o, per meglio dire, il voto democristiano). Quale delle due metà deve fare “autocritica”: quella che ha scelto il Cavaliere, o quella che si è divisa fra il Centro e la Sinistra, piena di magoni sui temi “non negoziabili” sui quali la Chiesa insiste in questi anni? A proposito. Ivan Illich, famoso sacerdote, teologo e sociologo critico della modernità, distingueva fra la vie substantive (cioè quella che riassume il concetto di “vita” mettendo insieme, come è giusto, e come risponde all’etica cristiana, tutti i momenti di un’esistenza umana, dalla fase embrionale a quella della morte naturale) e ogni altro aspetto della vita personale o comunitaria, a cui un sistema sociale e politico deve provvedere.

Il berlusconismo sembra averne fatto una regola: se promette alla Chiesa di appassionarsi (soprattutto con i suoi atei-devoti) all’embrione e a tutto il resto, con la vita quotidiana degli altri non ha esitazioni: il “metodo Boffo” (chi dissente va distrutto) è fatto apposta.

Cinque  autori Rubbettino alle “Giornate del libro politico”

(Camera dei deputati – 15 ottobre 2010)


Venerdì 15 ottobre, dalle ore 11.30 alle ore 12.30 nella Sala Aldo Moro di Palazzo Montecitorio,  saranno cinque  autori di volumi editi nel 2010 da Rubbettino Editore a dare il via agli incontri previsti nel programma de “Il volume della Democrazia. Giornate del libro politico a Montecitorio”, manifestazione organizzata dalla Presidenza della Camera dei Deputati e giunta alla sua seconda edizione.

L’occasione è una tavola rotonda, guidata da Enrico Cisnetto riforme per il completamento della transizione politica”, su cui di seguito interverranno:

Antonio Catricalà, autore di Zavorre d’Italia, pungente accusa al sistema corporativo che frena la crescita e lo sviluppo del nostro Paese, condotta dal presidente dell’Authority per la concorrenza.

Flavio Felice, curatore con Francesco Forte de Il liberalismo delle regole, che illustrerà l’attualità del paradigma dell’economia sociale di mercato esposto nel libro attraverso gli scritti degli studiosi della Scuola di Friburgo.

Massimo Lo Cicero, autore di Sud a perdere? Rimorsi, rimpianti e premonizioni, che pone come prioritaria agli operatori e ai cittadini comuni la sfida della coesione economica e sociale del Mezzogiorno con il resto del Paese.

Enzo Mattina, autore di Elogio della precarietà. Il lavoro tra flessibilità, sussidiarietà e federalismo, un documentato vademecum ricco di proposte per governare la flessibilità del lavoro.
Mario Segni, autore di Niente di personale. Solo cambiare l’Italia, racconto, con preziose indicazioni per l’oggi, della grande stagione delle riforme istituzionali, di cui l’autore è stato il principale protagonista.

L’evento è organizzato dalla Presidenza della Camera d’intesa con l’AIE e con la collaborazione con l’ALI di Roma con l’obiettivo di valorizzare le proposte editoriali e la Case editrici che contribuiscano al dibattito sui temi della democrazia e delle istituzioni e alla formazione di una diffusa cultura costituzionale e politica del nostro Paese.

Rubbettino Editore ribadisce in questo modo la propria naturale aderenza a questi temi, centrali nel nostro catalogo e nella offerta di iniziative culturali su tutto il territorio nazionale.

La partecipazione alla manifestazione è libera e gratuita, senza necessità di richiesta d’accredito. L’accesso avverrà dall’ingresso principale di Piazza Montecitorio

Evento segnalato da : "Città dell'uomo - Sezione di Roma"