Famiglia, bene pubblico ancora da valorizzare

Seminario di Agire Politicamente - estate 2013

 

Graziella Merlatti

da  IL CITTADINO - 8 settembre 2013 pag 18

 

Il seminario organizzato da Agire Politicamente su "La famiglia, seminarium rei publicae". Verso la 47a Settimana Sociale dei cattolici italiani tenutosi al Santuario di Nostra Signora della Guardia (Ceranesi) dal 22 al 25 agosto scorso ha avuto una qualificata partecipazione.

Fondata nel 1998, l'associazione si propone di mantenere viva in Italia la migliore tradizione del Movimento cattolico e del suo forte impegno per la giustizia sociale, l'eguaglianza e l'affermazione dei valori fondamentali della persona.

Ogni anno propone due seminari di formazione: uno prevalentemente per giovani, tenutosi quest'anno lo scorso luglio a Massa Martana (PG), su Costruire e governare la Città, e questo, per adulti, finalizzato soprattutto ai soci, per formarli su un vocabolario e su un sentire comune.

Al termine della sessione verrà elaborato un documento, che verrà inviato quale contributo alla Settimana sociale.

Di "società domestica" nella "società del genere umano" ha parlato in apertura del convegno il coordinatore nazionale di Agire Politicamente Lino Prenna. Un discorso antropologico ampio e profondo, con ripetuti richiami alla filosofia del diritto sviluppata da Antonio Rosmini quello tenuto dal professore ordinario di Pedagogia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Perugia, e docente di Etica sociale, Filosofia dell'educazione e Pedagogia interculturale.

La scelta del titolo, "seminarium rei publicae", - ha sottolineato Prenna - sta a dire la destinazione pubblica della famiglia, che pertanto va tutelata con la massima cura.

"La grandezza dell'uomo è nell'aver bisogno degli altri", la socialità rende possibile alla persona la compiutezza della sua stessa natura di individuo incompiuto che ha bisogno di integrarsi. "La nostra natura ha uno statuto coniugale: la forma più completa della natura umana è il matrimonio". E "soltanto la diversità è in grado di completare", per questo "occorre entrare in relazione".

In riferimento al concetto di bene comune ha ricordato come per Giovanni XXIII, nella Mater et Magistra, esso sia "il bene della persona", vero bene umano e il fine stesso dell'attività politica.

Altri relatori sono stati Matteo Cosulich, docente di Diritto Costituzionale nell'Università di Trento, su La famiglia, "società naturale fondata sul matrimonio", mons. Marino Poggi, vicario episcopale per la Testimonianza e il servizio della carità e direttore della Caritas diocesana di Genova su La famiglia, "piccola Chiesa", Alessia Bartolini, docente di Pedagogia Sociale, Familiare e Interdisciplinare nell'Università di Perugia su Una pedagogia delle relazioni familiari e Angelo Battista Pansa, biblista/parroco romano su Antropologia biblica del Nuovo Testamento.

Nella sua disamina, Cosulich ha sottolineato l'ampiezza del riconoscimento costituzionale della famiglia, ancora largamente inattuato. Ad esempio, quanto ai rapporti fra coniugi, il 2°comma dell'art. 29, dispone la loro "eguaglianza morale e giuridica" nel matrimonio, con i soli limiti "stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare".

Oggi l'accento più che sui limiti "va posto sull'unità familiare, che il legislatore è chiamato a garantire nei confronti di tutte le famiglie che vengano a contatto con la sfera di applicazione dell'ordinamento giuridico repubblicano, siano esse italiane, comunitarie o extracomunitarie.

Infatti l'applicazione della disciplina costituzionale della famiglia non presuppone mai il requisito della cittadinanza".

"Il che significa che il legislatore è chiamato a favorire il ricongiungimento familiare anche delle famiglie extracomunitarie che hanno qualche componente residente nel nostro paese".

Così l'art. 31, 1°comma della Costituzione espressamente prevede che "la Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose": del proclamato favor familiae altra sostanziale inattuazione legislativa, "che non è un dato ineluttabile, ma è frutto di non condivisibili scelte di politica legislativa che è necessario ribaltare".


Vedi dossier sul Seminario Agire Politicamente - Estate 2013, sul tema: “La famiglia, seminarium rei publicae

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