Osservazioni sul versante associativo

Traccia dell’intervento introduttivo di Pier Giorgio Maiardi formulato al Consiglio Nazionale di Agire Politicamente - Dicembre 2013

Pier Giorgio Maiardi
15 Dicembre 2013

1 – sulla rete “Costituzione, Concilio, Cittadinanza”

Alla rete aderisce una ventina di associazioni: il numero non può essere definito con precisione perché le adesioni sono in parte convinte e attive, in parte passive e restano tali nonostante le sollecitazioni a condividere esplicitamente il progetto ed a contribuire con la quota annuale prevista dallo Statuto.

Non si è realizzato, se non in parte, l’ampio coinvolgimento di persone singole su cui si faceva affidamento, come soci sostenitori, per sostenere le iniziative della rete che, al momento, sono rappresentate dal portale e dai convegni.

Anche a motivo di questi fattori, il passo della rete appare ancora lento.

Un elemento positivo è rappresentato dal portale che è uno strumento di comunicazione e di presenza: è professionalmente fatto bene, è un luogo potenziale di dialogo che deve essere maggiormente caratterizzato come “voce” di una presenza cattolico democratica.

Un altro elemento positivo è rappresentato dal Convegno nazionale che si è svolto a Bologna il 30 novembre scorso e che ha visto la partecipazione di circa 150 persone: segno della presenza di un interesse alla rete ed alla tematica proposta. Si è trattato, in molti casi, di presenze significative ed inattese anche con qualche giovane. Tanto più che il programma del Convegno non prevedeva oratori dal nome “altisonante” e particolarmente attrattivo: si era, infatti, pensato al Convegno come al momento di lancio e di avvio di un cammino di elaborazione condivisa e di proposta su alcuni dei nodi principali che caratterizzano l’attuale problematicità della situazione sociopolitica ed ai relatori si chiedeva di introdurre tale cammino individuando detti nodi. A conclusione del Convegno è stata fatta la proposta di costituzione di laboratori tematici e ne sono stati lanciati, intanto, due per i quali era emersa una disponibilità alla conduzione: uno sulla democrazia nei partiti secondo il dettato dell’art. 49 della Costituzione (referente Domenico Cella) ed uno sulla politica economica e le regole europee (referente Guido Formigoni). I temi emersi sono molteplici ed ora si provvederà a proporli alle associazioni per verificare la possibilità di costituire altri laboratori. La elaborazione dei temi troverà un luogo di dialogo e di confronto nel portale.

Nei prossimi mesi di febbraio/marzo 2014, a norma di Statuto, si dovrà provvedere al rinnovo delle cariche che hanno durata biennale e, nel caso del “presidente”, non sono ripetibili. Questo ricambio frequente e la limitazione nel caso del “presidente” è voluta allo scopo di mantenere lo spirito della rete evitando il pericolo di favorire una sua identificazione in alcune specifiche persone e trasformandola di fatto in un gruppo politico.

In ordine al rinnovo dell’incarico di “presidente”, tenuto conto del perdurare della fase costitutiva della rete, parrebbe opportuno proporre all’assemblea una deroga allo Statuto e la riconferma in via straordinaria di Guido Formigoni.

2 – Sull’Associazione “Agire Politicamente”

a) occorre verificare la validità attuale degli scopi originari dell’associazione.

L’associazione fu pensata come luogo di educazione/formazione alla sensibilità democratica per i cattolici, nel filone della tradizione cattolico democratica. E quindi come luogo di incontro e di dialogo, strumento di interlocuzione con le istituzioni e con le strutture della politica. Come riferimento per i cattolici democratici impegnati nei diversi ambiti della politica e del governo della cosa pubblica.

La situazione politico-sociale attuale ne conferma la validità: la gravità e la delicatezza del momento che stiamo vivendo registra pubbliche dichiarazioni che mettono in dubbio il sistema democratico e screditano le sue istituzioni, addirittura con l’incitamento alla eversione da parte di leader politici; la stessa sentenza della Corte Costituzionale sulla illeggitimità dell’attuale legge elettorale ha creato disorientamento. Si fa evidente una disaffezione nei confronti della politica ed una perdita di fiducia, unita al forte disagio sociale provocato dalla crisi economica e occupazionale. La reazione del sistema politico è emotiva e non sufficientemente ragionata: ne sono esempio le modalità con cui si è affrontata la questione del finanziamento pubblico dei partiti, la tormentata questione IMU, le modifiche costituzionali affrontate, dopo anni di paralisi, con l’atteggiamento della urgenza e della emergenza estraneo allo spirito della Costituzione ed alle modalità espressamente previste dalla stessa carta per deliberarne le modifiche. La politica pare abbia assunto modalità del tutto diverse da quelle a cui eravamo abituati: l’elaborazione del pensiero, il lento ricambio che tutto teneva, hanno lasciato il posto alla immediatezza della comunicazione che fa dubitare di un ragionamento sufficientemente fondato, la “rottamazione” generazionale assunta come garanzia di qualità, la personalizzazione esasperata a danno della collegialità, la crisi della istituzione partito…… Si tratta di elementi che paiono giustificare l’esigenza di una presenza “illuminata” nel contesto sociale, che stimoli al ragionamento, che richiami al valore delle istituzioni, una presenza tuttavia non conservatrice ma mirata alla riscoperta ed alla salvaguardia dei cardini della democrazia: la partecipazione, la rappresentatività delle istituzioni.  Questa esigenza giustificherebbe la presenza di un’associazione come Agire Politicamente.

Occorre una interlocuzione severa ed esigente nei confronti del PD, unica struttura formalmente conforme al sistema democratico descritto dalla Costituzione e quindi unico “argine” alla deriva che stiamo vivendo.

b)     Ma Agire Politicamente è oggi in grado di svolgere un ruolo significativo, seppure limitato, in questa direzione?

Abbiamo vissuto una esperienza di 15 anni, senz’altro con qualche indubbia positività.

Ma ora constatiamo che: non si è verificata una trasmissione intergenerazionale, un ricambio, qui ci siamo ancora noi, i fondatori. Si sono contratte le presenze alle nostre iniziative (Assemblee, Seminari); la stessa ridottissima presenza a questa riunione del Consiglio, anche se ci sono molte assenze giustificate e qualche attenuante (vicinanza alle feste natalizie, distanze…), può essere tuttavia il segno di una non primaria attenzione per l’associazione da parte dei membri del consiglio. Corriamo il pericolo di ridurci ad un gruppo di amici che si autosoddisfano con qualche frustrazione. Le esperienze locali dell’associazione si sono pressoché esaurite: non si può ripetere, d’altra parte, lo schema di presenza a questo livello, fatta di incontri che convocano sempre le stesse persone e sempre in minor numero….

C’è un problema associativo: è carente la struttura organizzativa, è scarsa la condivisione e la corresponsabilità anche a livello di Consiglio Nazionale, è carente un’abitudine di scambio, di condivisione, un legame, un coinvolgimento personale e diretto.

E’ diventato difficile ipotizzare un avvicendamento nelle responsabilità nazionali: la permanenza nel tempo dei medesimi responsabili può essere, da un lato, una ricchezza ma rende difficile l’avvicendamento doveroso e inevitabile e pone il rischio della eccessiva personalizzazione che non fa crescere l’associazione.

c)      Quali possono essere oggi i modi di essere dell’Associazione?

- sostegno ed impulso alla rete “Costituzione, Concilio, Cittadinanza” che è tale solamente se esprime associazioni vere;

- nella rete la nostra specificità è quella di un più diretto rapporto con la politica e, quindi, con le sue strutture;

- da qui una interlocuzione privilegiata con il PD senza tuttavia esserne funzionali;

- con questa impostazione dovremmo recare un contributo specifico alla rete, più assiduo ed incisivo, attraverso il portale della rete;

- i nostri Seminari annuali dovrebbero essere accessibili alle associazioni della rete e offerti come un servizio all’esterno.

- L’ambito locale: è a questo livello che dovrebbe essere realizzato un rapporto intergenerazionale: occorre creare spazi di gestione da parte dei giovani che non possono essere solamente convocati alle nostre riunioni per ascoltare i nostri discorsi ed i nostri ragionamenti;

- in questo ambito dovremmo realizzare e curare un rapporto con le comunità ecclesiali;

- qui dovremmo sviluppare un interesse con le situazioni politico-sociali del territorio e curare la formazione all’interesse ed all’impegno politico.

Ma quali sono le condizioni per consentire che tali linee si realizzino e si sviluppino? A questo riguardo occorre fare scelte molto decise, altrimenti il declino continuerà. Occorre riacquistare la capacità di convocazione e di coinvolgimento. Probabilmente occorrono persone “nuove” con rinnovate motivazioni e capacità di impegno adeguato al “nuovo” tempo.

Ci pare comunque di poter affermare che l’Associazione non ha esaurito la sua funzione. 


Vedi: Consiglio Nazionale di Agire Politicamente - Dicembre 2013