Per una società civile migliore

Sognamo qualcosa di nuovo con mons. Derio Olivero

Pier Giorgio Maiardi

24/05/2020
 

Proponiamo all’attenzione la lettera che mons. Derio Olivero ha indirizzato ai fedeli della sua Diocesi di Pinerolo in questo mese di maggio, tempo di coronavirus, perché ci interessa non solamente come credenti ma anche come cittadini che hanno a cuore la società civile.

Questo tempo “non è una parentesi” ripete mons. Olivero, una parentesi in un tempo felice che presto si chiuderà e tutto tornerà finalmente  come prima: non sarà così e noi non vogliamo che lo sia!  

Dobbiamo volere una società migliore perché quella posta in crisi dal coronavirus “non era la migliore delle società possibili” dice mons. Olivero.  La nostra società si è improvvisamente scoperta debole, impreparata a difendersi da un nemico ignoto  che non aveva messo in conto nella sua convinzione di autosufficienza,  con una organizzazione dettata dal primato del profitto e del tornaconto piuttosto che dal servizio ai diritti alla salute ed al benessere dei cittadini, di tutti i cittadini senza distinzione.  Ci siamo sentiti colpiti e indifesi e abbiamo rabbiosamente cercato i colpevoli  nei paesi da cui proveniva il contagio,  nei governanti, in chiunque avesse un ruolo sociale reclamando il nostro diritto alla vita, alla salute e al benessere e non ammettendo che il nostro stato di vita potesse essere disturbato. E abbiamo sperimentato che una comunità, sia cittadina che regionale, che nazionale ed internazionale, non può reggersi senza la solidarietà fra le persone e fra le istituzioni.  Tutti deboli e piccoli, tutti esposti ai medesimi pericoli, nessuno che possa considerarsi immune e diverso dagli altri, qualunque sia la sua condizione sociale, tutti bisognosi degli altri e gli altri  bisognosi di noi, nessuno che possa considerarsi autosufficiente e vivere solo per sé. Le misure di sicurezza a cui ci assoggettiamo vogliono infatti difendere noi ma servono anche a difendere gli altri.  Abbiamo compreso il senso del dovere costituzionale della solidarietà perchè  la solidarietà vale per la vita privata di ciascuno ma vale anche e ancor di più per la società civile. La esperienza che stiamo vivendo rende evidente la necessità di una organizzazione diversa della società e quindi di un impegno politico rinnovato e rimotivato, ciò è vero in particolare per i credenti sollecitati da papa Francesco a prendersi cura della casa comune! “Questo è il tempo per sognare qualcosa di nuovo” dice mons. Olivero che conclude la sua lettera invitando chi si nutre dell’Eucaristia a diventare un regalo “per l’intera società degli umani”!


Vedi la lettera di mons Derio, Vescovo di Pinerolo

Vedi articolo: "Sogno comunità aperte, umili, cariche di speranza"