Agire Politicamente per le Elezioni europee 2024

Documento sulle elezioni europee approvato dal Consiglio Nazionale

 

25 Maggio 2024

Le prossime Elezioni europee assumono un significato cruciale per il nostro futuro. Dopo che l’Europa per tanti anni è stata garanzia di pace tra i popoli europei, il rischio di una guerra all’interno dei confini dell’UE ritorna a minacciare prepotentemente il pacifico sviluppo della vita democratica ed il futuro di ognuno di noi. 

Le bombe che continuano a scoppiare ad Est e l’inarrestabile conflitto Israelo-palestinese, ci inducono a vivere il prossimo appuntamento elettorale con la consapevolezza che l’esito delle elezioni determinerà quale Europa dovrà affrontare queste sfide cruciali. Nell’ultimo periodo, la Comunità Europea ha dato l’idea di essere troppo timida ed incerta rispetto ai terribili eventi che hanno segnato la storia degli ultimi due anni, perdendo quella capacità propulsiva e generativa che avevano voluto i Padri fondatori.

Per questa ragione, riteniamo di primaria importanza impegnarci affinché venga perseguito il sogno di un nuovo modello di Europa federale, ispirato al nuovo umanesimo sognato da Papa Francesco; capace di decisioni politiche unitarie, fortemente promotore dei valori di solidarietà, di giustizia sociale e di pace fra tutti i popoli, scevro da ogni tentazione Sovranista, in un momento storico in cui il valore dell’unità e della cooperazione fra gli Stati diventa determinante per le sorti del mondo intero.

Auspichiamo che tutti i candidati che ambiscono a sedersi tra i banchi del prossimo Parlamento europeo, vivano questa esperienza elettorale non come una mera occasione di visibilità o di ricerca del consenso, ma con la responsabile consapevolezza che sarà necessario operare per riformare le regole che oggi determinano faticosamente i rapporti all’interno dell’UE, con l’obiettivo di creare le condizioni per una più equa distribuzione dei beni; una politica estera che torni ad essere autorevole e protagonista, capace di mettere in pratica iniziative concrete per fermare la guerra ed invitare l’Ucraina a trattare.

Allora si potrà costruire una maggiore autonomia strategica rispetto alle altre potenze mondiali, condividendo la linea espressa dagli organismi internazionali, affinché si creino le condizioni per una pace non basata sulla deterrenza che richiede l’aumento costante delle spese militari, bensì sulla graduale riduzione delle armi.

Inoltre, ci preme sottolineare come la nuova Europa “dei popoli”, che fermamente auspichiamo, dovrà tornare ad una visione del Mediterraneo non più come luogo di divisioni e di morte ma piuttosto un mare che unisce i popoli, il mare della cooperazione e del dialogo tra le tre grandi religioni monoteistiche che per millenni hanno intrecciato le loro vicende sulle sue rive.

L’auspicio è che su questi principi si sviluppi la campagna elettorale e che tutti i Partiti ed i candidati in competizione sentano la responsabilità di questo impegno per promuovere un’integrazione che trovi nella fraternità la “ragione sociale” per costruire il futuro di un’Europa che “lungi dal proteggere spazi, si renda madre generatrice di processi” (Evangelii gaudium, 223) e per far crescere nei popoli del continente la coscienza di essere un unico grande popolo portatore di una singolare missione nel mondo.