Una proposta di primarie per Bologna

Istituto Regionale di Studi sociali e politici “Alcide De Gasperi" - Bologna

Segnaliamo con soddisfazione che la proposta messa a punto dall’Istituto De Gasperi per svolgere a Bologna elezioni primarie “aperte” per la scelta dei candidati Sindaco è stata ripresa, da ultimo,  dall’animatore della “Fabbrica di Bologna” Giovanni Maria Mazzanti, come hanno riferito il Corriere della Sera e l’Informazione di Bologna  del giorno 16 giugno 2010.

Citiamo dal Corriere: per l’esponente politico “ è il momento  di aprire una sorta di grande bando pubblico per selezionare il candidato. Anzi, trovo molto interessante il documento dell’Istituto De Gasperi che prevede primarie divise per i singoli quartieri, così si abbassa al minimo la soglia di firme necessarie per avanzare una candidatura. E così match dopo match (il De Gasperi propone otto turni di primarie) si finisce con una sfida tra due candidati “.

La dichiarazione di Mazzanti ha suscitato delle reazioni, che inevitabilmente riguardano la nostra proposta.

Per la pura comprensione del testo (che diffondiamo nuovamente), precisiamo che non pretendiamo certo che un cittadino voti  otto volte!

I cittadini votanti “lavorerebbero” una volta sola: infatti, settimana dopo settimana andrebbero al voto i residenti di un quartiere alla volta (nell’ultimo turno due quartieri), sino all’esaurimento delle nove circoscrizioni cittadine.

Dovrebbero invece lavorare “tutte le settimane” i partiti e i candidati: in pratica due mesi, un mese in più della classica campagna elettorale di una consultazione generale svolta in una sola giornata.

Infatti, dovrebbero sì concentrarsi sui singoli quartieri via via chiamati al voto, ma sapendo che quello che accade e che fanno nel singolo quartiere è sotto osservazione da parte di “tutta” la città. Nelle otto settimane di votazioni, prevediamo poi, a cura delle organizzazioni promotrici delle primarie, speciali iniziative rivolte a tutta la città, finalizzate alla discussione e alla circolazione delle informazioni sui grandi problemi cittadini.

Sarebbe un “superlavoro”? Chiediamo troppo ai nostri partiti?

Avanzammo la proposta quasi due mesi fa. Dalla nomina del Commissario straordinario al posto del Sindaco dimissionario (18 febbraio) siamo sempre alle “voci” sulle possibili candidature a Sindaco (candidature presentate e presto dimenticate) e soprattutto alla estenuante discussione su “primarie si? Primarie no?”.  Non ci sembra un buon modo di riempire il tempo che ci separa dal voto della primavera 2011.

Citiamo l’amico che ci ha aiutato ad elaborare la nostra proposta, il ricercatore dell’Università di Bologna Marco Valbruzzi: “Spesso, però, siccome si ricorre a questo tipo di metodo [ndc: primarie] soltanto come ultimo tentativo dopo avere provato tutti gli altri, i positivi effetti che un’elezione primaria può comportare vengono fortemente ridotti.” (M. Valbruzzi,  Primarie. Partecipazione e leadership. Bononia University Press, Bologna, 2005).

 

Istituto Regionale di Studi sociali e politici

“Alcide De Gasperi” – Bologna

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