Bologna: dal fallimento una speranza di rinascita …

La situazione che si è creata nella città con le dimissioni del Sindaco Flavio Delbono è assai deprimente, anche perché noi riteniamo che sia dovuta non solamente ad una contingenza negativa, ad un infortunio di percorso, ma piuttosto che rappresenti l’ultimo segno di un progressivo degrado del rapporto fra politica e società, che ha gravemente appannato la capacità della città di individuare e costruire un proprio futuro credibile.

 

Se è pur vero che le responsabilità di questa situazione sono ampiamente diffuse, noi crediamo, comunque, che debbano farsene carico, in primo luogo, le forze politiche del centro sinistra, cioè dell’area che vorremmo esprimesse le sensibilità sociali e politiche in cui ci riconosciamo, e quindi, in particolare, il Partito Democratico che è di gran lunga la maggiore espressione della coalizione che ha vinto le elezioni sette mesi fa, e che, con il suo ambizioso progetto di innovazione, ha raccolto le molteplici attese di tanta parte dei bolognesi.

Il principale errore che crediamo debba essere imputato, soprattutto al Partito Democratico, è la sostanziale chiusura, autosufficienza ed autoreferenzialità, nonostante le intenzioni dichiarate e formalizzate negli atti fondativi, la incapacità di accogliere la novità e di rinnovarsi, di promuovere un effettivo dibattito e confronto interno, di creare un ampio coinvolgimento dei cittadini al di là delle elezioni primarie, che rappresentano uno strumento auspicabile di democrazia solamente se non ci si preoccupa di predeterminarne il risultato.

L’ispirazione cattolico democratica che caratterizza le associazioni a cui apparteniamo ci impone di rivolgere ora un forte appello a tutta la comunità cittadina che si riconosce nell’area sociopolitica del centro sinistra, perché si metta in grado di dare alla città un governo responsabile e credibile. In funzione di questo obiettivo,  ci rivolgiamo proprio ai partiti politici che a questa area intendono fare riferimento, perché non pretendano di avocare a sé la piena e totale rappresentanza dei cittadini, ma si facciano piuttosto loro referenti e promuovano un percorso comune, largamente partecipato e condiviso, per la costruzione di un progetto per la città e per la scelta del candidato più idoneo a guidarne la realizzazione, attraverso vere elezioni primarie di coalizione.

Solamente così una circostanza negativa come quella che stiamo vivendo potrà tradursi in una occasione positiva per la città che non possiamo tradire ancora una volta: non lo merita!

Per quanto ci riguarda, impegnamo le nostre associazioni a condividere attivamente il cammino comune, creando luoghi di incontro e di proposta su alcuni dei temi che più ci stanno a cuore per la vita della nostra comunità cittadina.

Fortunato Antonelli (Circolo ACLI “Giovanni XXIII”), Federico Bellotti (Agire Politicamente), Giuliano Bettocchi (Porta Stiera), Luciano Bocchi (Porta Stiera), Alessandro Canelli (Agire Politicamente), Ferdinando Conti (Agire Politicamente), Tiberio Corazza (Agire per Valori e Democrazia AVD), Roberto Landini (già Presidente prov.le ACLI), Pier Giorgio Maiardi (Agire Politicamente), Sergio Malaguti (Agire per Valori e Democrazia AVD), Diego Ruffillo Passini (Circolo ACLI “Giovanni XXIII”), Giovanni Pizzi (Agire Politicamente), Gian Luigi Rossini (Circolo ACLI “Giovanni XXIII”), Margherita e Roberto Volta (Agire Politicamente).

Bologna, 2 febbraio 2010