una cronaca di Alvaro Bucci

Per una rete tra cattolici e democratici

Alvaro Bucci

Si sono ritrovati in tanti, presso l’Auditorium della “Domus pacis” di Roma, il 19 e 20 novembre scorsi, per partecipare all’assemblea nazionale dei cattolici democratici aderenti alla costellazione delle varie associazioni presenti nel territorio nazionale: Agire Politicamente, Argomenti 2000, Città dell’uomo, Rosa Bianca, Cristiano Sociali, Istituto De Gasperi e tante altre localmente organizzate. “Costituzione, Concilio e Cittadinanza - Per una rete tra cattolici e democratici” è stato il tema generale su cui si è dibattuto, tenuto conto che da anni tali associazioni si occupano e si preoccupano di formare cittadine e cittadini consapevoli, fedeli ai principi della Costituzione e ai valori condivisi del Concilio Vaticano II. Le ragioni dell’iniziativa sono riconducibili alla consapevolezza che c’è un grande bisogno di unire le forze per far circolare “aria fresca” e che le idee elaborate con tanto impegno e intelligenza dalla tradizione cattolico-democratica costituiscono un patrimonio a cui si può ancora attingere per rendere significativa l’azione dei credenti nella storia.

Allora siamo qua – è stato evidenziato in apertura dei lavori - per raccogliere la sfida che è “quella di provare anche noi a mettere in pratica, e a crederci, che le differenze possono essere una ricchezza”, possono portare a “un di più di senso”, a un’intesa, un’intendersi, un capirsi “sugli obiettivi, sui percorsi, sulle passioni che andiamo a condividere”.

L’ampio dibattito che ha caratterizzato l’incontro è stato stimolato dalle relazioni introduttive del prof. Guido Formigoni su “Il cattolicesimo democratico: una risorsa per il Paese e per la Chiesa” e del prof. Michele Nicoletti su “La situazione italiana: centralità della questione democratica”. Due relazioni che hanno analizzato situazioni e fornito motivazioni e indicazioni per dare attualità all’azione e alle proposte del cattolicesimo democratico.

Il prof. Formigoni ha esordito chiedendosi quale sguardo futuro le associazioni convocate si propongano dal “collegamento di esperienze” che si è messo in moto negli ultimi mesi. Ed ha risposto partendo da una convinzione, e cioè “l’esistenza di una prospettiva spiritual-cultural-politica, di una sintonia tra persone diverse, una diversità attraversata da una sintonia basata su alcuni elementi essenziali: credenti, fedeli e laici, di Santa Romana Chiesa, cattolici che prendono sul serio la democrazia, prendono sul serio la democrazia come metodo plurale di organizzazione delle convivenze, delle libertà, anche come istanza di emancipazione, crescita e dignità dei molti, dei non privilegiati in una società di diseguali”.

Il prof. Nicoletti ha declinato il tema della centralità della questione democratica nella situazione italiana attorno a quattro sfide che la democrazia italiana è chiamata a fronteggiare: 1) la sfida internazionale ed europea: la democrazia italiana come tutte le altre democrazie europee è messa alla prova dai processi di globalizzazione, di europeizzazione e della ristrutturazione della carta geopolitica del mondo. Le relative dinamiche che da una parte rappresentano delle minacce, rappresentano anche delle straordinarie opportunità anche per il nostro popolo, per la nostra democrazia; 2) la sfida derivante dalle trasformazioni dell’economia e della società: la nostra democrazia è sfidata da disuguaglianze, differenze tra giovani e anziani, tra donne e uomini, tra ricchi e poveri, tra cittadini e stranieri, tra generazione di oggi e generazioni future, ma soprattutto dall’esigenza di accogliere l’invito di Benedetto XVI di una radicale revisione dell’attuale modello di sviluppo, che non significa l’assunzione acritica del modello antagonista; 3) la sfida dei diritti, che sono cruciali per ogni democrazia: a questo tema, su cui “il ventennio che si è chiuso ha segnato delle regressioni significative”, i cattolici democratici devono oggi guardare “con simpatia” e da declinare come libertà personale, libertà del corpo…libertà dello spirito, religiosa, della ricerca, dell’informazione, delle relazioni sociali; 4) la sfida della costruzione di una democrazia governante: una democrazia che in Italia deve fronteggiare una serie ampia di problemi irrisolti (la combinazione tra democrazia rappresentativa e democrazia diretta, come rispondere alla protesta sociale, i rapporti con l’economia e con l’informazione, ecc.) sui quali un governo d’impegno nazionale, che gode della fiducia di un’amplissima maggioranza, potrebbe misurarsi aprendo una dialettica parlamentare che vada oltre l’azione di risanamento.

Il prof. Lino Prenna, coordinatore nazionale dell’associazione “Agire Politicamente”, intervenendo nel dibattito, ha tra l’altro richiamato due punti che dovrebbero essere ancora oggi il tratto identitario del cattolicesimo democratico: la costruzione dello Stato e, quindi, della democrzia con una ispirazione cristiana, distinguendo nettamente l’azione politica dall’azione cattolica; la rivendicazione dell’autonoma responsabilità dei laici e della indipendenza dalla gerarchia.

Nel corso dell’assemblea, per dare concretamente seguito al “progetto” avviato, è stato costituito fra le associazioni aderenti un Comitato di coordinamento della Rete con l’incarico di mettere a punto passi da compiere e proposte da realizzare nell’immediato futuro. E’ stato anche attivato un portale (www.c3dem.it) quale strumento operativo con cui la Rete da subito intende rendersi presente nel pubblico dibattito.


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Vedi dossier relativo all'Assemblea costitutiva