VINCITORI E VINTI

Giorgia Meloni: dalla lotta al governo

Domenico Rogante

29 Settembre 2022

È andata come previsto, anzi è andata peggio. Mentre il risultato della destra complessivamente era atteso, non ci si aspettava un distacco così consistente tra il primo ed il secondo partito.

Così, il primo sconfitto di questa tornata elettorale è il Partito Democratico che non riesce a raggiungere neanche la soglia “psicologica” minima del 20% e sancisce, a mio parere, la fine del suo progetto politico, ma la lista degli sconfitti non finisce qui. Fallisce il progetto del Terzo Polo che in termini percentuali non raggiunge la doppia cifra e con il suo 7,8% resta sotto Forza Italia, intercettando più i voti degli elettori “progressisti” delusi che quelli degli elettori moderati di centro-destra, come inizialmente auspicato.

Esce sconfitta la Lega che passa dal 34% dell’elezioni europee del 2019, all’8,7%, scomparendo da quasi tutte le regioni del sud e ritornando alla sua antica dimensione di piccolo partito del Nord.

Il M5S, trainato dalla forza del suo leader Giuseppe Conte, riesce a fermare l’emorragia di voti che i sondaggi inizialmente rilevavano, attestandosi al 15%. E’ evidente che rispetto alle scorse elezioni politiche, il M5S è quello che perde di più sia in termini percentuali che in termini assoluti (circa 6 milioni di voti), ma l’attuale Movimento è molto differente dal partito anti-sistema di 4 anni fa, essendo stato in questi anni la forza politica più “dentro al sistema” di tutte. Il risultato raggiunto sicuramente fa tirare un sospiro di sollievo ai suoi massimi esponenti, sicuri di poter recuperare terreno nell’immediato futuro con un’opposizione che ricordi i primi fiorenti anni del “grillismo”.

Vince queste elezioni Silvio Berlusconi, dato da tutti per “finito” politicamente ma che in campagna elettorale risveglia l’entusiasmo del suo fedele elettorato, riuscendo quasi nell’impresa di superare la Lega. Con il risultato raggiunto, Forza Italia, ancora una volta, si assicura un ruolo di primo piano nel prossimo governo.

Stravince le elezioni Giorgia Meloni che vince la sfida contro i suoi avversari esterni ed interni, staccando di gran lunga il Partito Democratico e svuotando la Lega, sua diretta competitor nella sfida del sovranismo. La leader della Destra italiana sarà la prossima Presidente del Consiglio, un risultato storico raggiunto dopo anni di coerente lotta sempre tra i banchi dell’opposizione.

Adesso l’attende la sfida del governo del Paese in un quadro economico internazionale molto fragile. Già dalla campagna elettorale appena trascorsa e da queste ore post-voto, si può dedurre che la leader di Fratelli di Italia avrà un atteggiamento più cauto rispetto al passato in quelle che saranno le scelte del governo e nei rapporti con l’UE. Sicuramente non rinuncerà alle sue battaglie storiche, ovvero la stretta sui diritti, il presidenzialismo, l’autonomia differenziata, l’abolizione del reddito di cittadinanza, ma con la consapevolezza della responsabilità che non sarà più quella di una leader di Partito che punta alle prossime elezioni, ma di un’alta carica istituzionale che deve saper amministrare la cosa pubblica e deve trovare soluzioni valide ai problemi degli italiani.

Insomma, non più una Giorgia Meloni di lotta, ma una Giorgia Meloni di governo.