“La famiglia, speranza e futuro per la società italiana”

Seminario di Agire Politicamente - estate 2013

 

Appunti per l'elaborazione di un contributo alla 47° Settimana Sociale dei cattolici italiani “La famiglia, speranza e futuro per la società italiana”

predisposti da: Piergiorgio Maiardi

Genova, Sabato 24 agosto 2013

 

E’ opportuno evitare discorsi di “dover essere” che non mordono sulla realtà,

ma procedere su tre linee:

1 – analisi dei problemi e dei dati che oggi non sono favorevoli alla famiglia

2 – capire se la famiglia rappresenta un “valore” positivo valido anche nel nostro tempo

3 – individuare come da chi oggi la famiglia possa e debba essere proposta, promossa e sostenuta.

Se ed in quanto la famiglia sia un valore valido per la società di oggi, occorre farne una proposta positiva: sia per quanto riguarda la società civile che per quanto riguarda la Chiesa;

recuperando la famiglia come “valore specifico” e cessando di fare della famiglia il motivo/la bandiera di uno scontro ideologico: si tratta, infatti, di una crociata che induce a individuare nella famiglia il simbolo della conservazione da abbattere e superare; si tratta di una competizione ideologica che fa un pessimo servizio alla famiglia, che non fa fare alcun passo avanti nella riscoperta della istituzione familiare e provoca atteggiamenti di rifiuto o di difesa;

è possibile superare l’inimicizia nei confronti della famiglia senza farne una “crociata” che ci farebbe fare “passi indietro”?

1 – analisi situazione negativa per la famiglia

- i valori su cui si regge la famiglia paiono confliggere con la cultura corrente: diritti individuali esasperati, provvisorietà, società “liquida”, nulla è considerato definitivo….

- presenza di molteplici “agenzie” di comunicazione che interferiscono con la famiglia, tolgono “monopolio” e spazio alla famiglia, configgono con la famiglia….

- La vita della famiglia e quindi l’ambito della vita in famiglia sono mutati, minore è il tempo vissuto in famiglia e, per i coniugi, non è spesso il tempo “migliore” della giornata: la maggior parte del tempo è vissuto separati, in ambiti professionali diversi, con persone diverse ed il tempo vissuto insieme è il tempo della stanchezza, della irritabilità……

- Si accentua l’assunzione della famiglia come fuga e difesa dalla società; estraneità e inimicizia nei confronti dello Stato e delle istituzioni: si indebolisce, o diventa negativa, l’educazione alla vita sociale, alla democrazia;

- La famiglia è divenuta spesso il simbolo di una cultura passata da cui occorre liberarsi….ed è così che diventa una “bandiera ideologica” di contrapposizione: questo impedisce un sereno approccio al tema della famiglia per una sua analisi oggettiva e la effettiva maturazione di un pensiero rapportato alla sua attualità nel nostro tempo;

- Gioca negativamente anche la strumentalizzazione della famiglia per i temi della procreazione, della scuola, della omosessualità….tutti temi che devono avere una propria “autonomia” rispetto al tema “famiglia”

2 – la famiglia rappresenta un valore anche nell’oggi?

- la famiglia rappresenta l’ambiente “naturale” per la persona, per gli affetti, per le relazioni interpersonali;

- dà sicurezza e “felicità”(aspirazione naturale della persona): i drammi coniugali di oggi nascono senz’altro da una scarsa considerazione per l’altro, da un istinto di possesso nei confronti dell’altro….ma potrebbe anche essere presente una ribellione naturale alla rottura, all’infedeltà, ed un bisogno di continuità, di stabilità…..questo anche se c’è chi afferma che “non c’è niente di meno naturale della famiglia” che sarebbe invece frutto delle convenzioni e delle regole che gli uomini si sono dati….

- Nella società attuale la famiglia potrebbe rappresentare un antitodo all’individualismo esasperato, alla solitudine, alla devianza…..? Potenzialmente, senza dubbio, lo è in modo unico ed insostituibile…

- funzione sociale – welfare: anche alla luce della esperienza che stiamo vivendo appare evidente ed indispensabile la funzione della famiglia quale “ammortizzatore sociale” per la disoccupazione dei giovani (al proposito viene da pensare che tale funzione non potrà essere svolta allo stesso modo dalla generazione successiva alla nostra che non potrà avvalersi di genitori con posizione economica solida…); il forte aumento degli anziani rende indispensabile che la famiglia possa provvedere alla loro assistenza limitando l’intervento diretto delle istituzioni pubbliche:

- la questione del matrimonio:

il matrimonio è divenuto un simbolo ideologico con il paradosso del rifiuto da parte di chi potrebbe celebrarlo – i coniugi – e la rivendicazione da parte degli omosessuali;

i matrimoni si riducono ed aumentano le unioni di fatto;

è possibile “superare” positivamente questa questione tenendo conto che il matrimonio nasce dalla volontà stessa dei due “coniugi” di unirsi e di convivere (sia per lo Stato che per la Chiesa)? Tale volontà può essere espressa anche tacitamente, nel momento in cui i due stabiliscono la convivenza: ogni unione di fatto dovrebbe presupporre il “matrimonio” e di questo occorrerebbe prendere atto, registrandolo, e prevedendo le conseguenti responsabilità con i doveri ed i diritti che ne derivano;

per quanto riguarda gli omosessuali si tratterebbe di prevedere una forma giuridica di riconoscimento della loro convivenza diversa dal matrimonio da cui nasce la famiglia prevista dalla Costituzione;

- la procreazione

al di là delle tecniche utilizzate l’unione coniugale rappresenta l’ambito naturale e ideale per la procreazione: non esiste un “diritto” ad avere un figlio, non si tratta di un fatto tecnico ma è l’”amore” che genera e il figlio ha diritto all’amore; la carta dei diritti del fanciullo afferma che il fanciullo ha diritto ad una famiglia; paternità e maternità paiono indispensabili al bambino…

ma il bambino ha anche diritto ad un contesto di armonia, di condivisione, nella famiglia: oggi questo contesto non può essere dato per scontato, ma deve essere cercato, costruito e salvaguardato…

- l’educazione

la famiglia appare ancora come l’ambito educativo naturale: per la scoperta della persona, la scoperta di sé e degli altri, l’accettazione e la convivenza con la diversità, il rapporto intergenerazionale, all’interno ed all’esterno della famiglia;

attraverso la famiglia si fa anche la prima esperienza del rapporto con le istituzioni (scuola, comune, Stato, parrocchia…) e si fa esperienza dei “valori” sociali della solidarietà, della gratuità, della responsabilità …

la cultura corrente, che coinvolge anche la famiglia, può influire negativamente sulla capacità della famiglia di educare positivamente?

Anche a questo riguardo la famiglia deve essere supportata e aiutata a “convertirsi”….

- Per tutte queste funzioni vitali la famiglia ha una sua “soggettività sociale” che oggi non le viene riconosciuta: si fa riferimento agli “individui”, ma la famiglia non è una somma di individui!

Sul piano economico, la famiglia è centro di consumo, e anche di produzione di “capitale sociale”.

3 – Come e da chi la famiglia deve essere proposta, promossa e sostenuta?

A – dallo Stato

Le linee di una politica familiare devono basarsi sulla convinzione che la società ha bisogno della famiglia e quindi:

- riconoscimento della funzione sociale della famiglia;

- riconoscimento della soggettività sociale, fiscale ed economica della famiglia.

Da ciò:

- eliminazione degli ostacoli al matrimonio (accesso alla casa, accesso al lavoro, cura del “congiungimento” familiare…..)

- sostegno alle funzioni peculiari della famiglia: stabilità della unione coniugale (consultori e mediazione familiare…), procreazione, educazione (concreto apprezzamento dell’impegno della famiglia nell’allevamento, nella educazione, nella istruzione, nella cura dei figli), cura del soggetto debole….

- Apprezzamento del lavoro di cura: conciliazione dei tempi del lavoro e della città con i tempi dell’impegno di cura in famiglia…

Si deve trattare di una politica non aggiuntiva (con l’obiezione della scarsezza delle risorse a disposizione) ma di una politica sostitutiva di quella attuale, che renda concreto il “favor familiae” a cui si ispira la Costituzione, che riconosca, quindi, e apprezzi l’esplicito l’impegno comune alla responsabilità reciproca e sociale ed al bene comune,

che eviti il paradosso di favorire le coppie di fatto ed i singoli rispetto ai coniugi che hanno contratto matrimonio (es. accesso agli asili nido, imposizione fiscale sfavorevole alle coppie…),

che favorisca e sostenga l’iniziativa familiare per la resa di servizi e quindi favorisca e sostenga l’associazionismo familiare nelle sue diverse forme.

B – DALLA CHIESA

Per la proposta cristiana il matrimonio e la famiglia assumono un valore specifico di alto significato.

L’impegno prevalente della Chiesa nella “disputa” ideologica sul matrimonio e sulle questioni che direttamente o indirettamente interessano la famiglia ha di fatto indebolito la proposta cristiana del matrimonio.

La potenziale “nullità” di tanti matrimoni religiosi denuncia un deficit di coscienza sulle disponibilità e sugli impegni che stanno alla base del matrimonio cristiano.

Il calo del numero dei matrimoni religiosi impone la riqualificazione della proposta che ne esalti la scelta.

Pare necessario:

- una educazione alla scelta del matrimonio che parta dall’adolescenza, come scelta e cammino di santità;

- un accompagnamento nella scelta ed una preparazione al matrimonio che tenga conto dell’aspetto umano e di fede: la fede deve potersi incarnare nella realtà umana che vive la quotidianità della vita coniugale e familiare…ed ha bisogno di una dimensione umana “forte”.

- Una vicinanza alla coppia di sposi ed alla famiglia all’interno della comunità ecclesiale: il matrimonio non è un fatto privato ma è un sacramento celebrato nella comunità che responsabilizza reciprocamente gli sposi e la comunità ecclesiale;

Questo significa:

la famiglia dovrebbe essere il luogo del Vangelo, dell’esercizio della vita di fede, del cambiamento della società verso il Regno di Dio;

la centralità dovrebbe essere evidente nella celebrazione domenicale dell’Eucaristia, nell’annuncio e nella spiegazione della Parola.

Utile è l’unirsi delle famiglie in reti, gruppi, associazioni che consentano una vicinanza reciproca, un aiuto alla vita di fede, un aiuto a vivere positivamente le funzioni fondamentali della famiglia, un confronto ed una condivisione che eviti il pericolo dell’isolamento.

La comunità ecclesiale dovrebbe essere più presente ai drammi della vita coniugale e familiare: rotture, separazioni, divorzi…..: non si tratta di “dettare regole” ma di definire linee pastorali che consentano una vicinanza che non separi ed escluda in modo preconcetto dalla comunità chi ha vissuto o vive drammi coniugali e familiari.


Vedi dossier sul Seminario Agire Politicamente - Estate 2013, sul tema: “La famiglia, seminarium rei publicae

Vedi: Seminari di Agire Politicamente - estate 2013

Vedi dossier: Agire Politicamente: i seminari