L'intervento di Agire politicamente al Congresso della Margherita

Intervento di Pier Giorgio Maiardi a nome dell'Associazione

  16 Marzo 2007

- L'Associazione Agire Politicamente, nata, come coordinamento di cattolici democratici, dalla esperienza dell'associazionismo cattolico, è molto interessata al progetto della Margherita e vi ha dedicato una discussione all'interno dell'assemblea nazionale del 2/3 febbraio scorso ed un Consiglio nazionale straordinario lo scorso sabato 16 marzo;

- noi condividiamo le ragioni per cui si dà vita alla Margherita come componente dell'Ulivo: una realtà composita che deve essere capace di formulare una proposta politica alternativa a quella dell’attuale maggioranza di centro destra;

- si deve trattare di una proposta alternativa non solamente sul piano dei contenuti ma anche su quello del modo di intendere e vivere la democrazia e, quindi, delle modalità della partecipazione politica; la Margherita deve recare un contributo alla qualità della nostra democrazia, necessario soprattutto nell’attuale situazione in cui, la vittoria di questo centro destra ha posto in luce una preoccupante scarsa sensibilità della nostra comunità per i valori fondamenti su cui poggia la nostra democrazia;

- per questo Agire Politicamente esprime l'esigenza che la Margherita rappresenti un'autentica novità: non un'alleanza elettorale, non l’intesa fra strutture partitiche esistenti ma un soggetto politico nuovo, capace di raccogliere e rappresentare una vasta parte dell’elettorato e di dare a questa uno strumento valido ed efficace di espressione e di partecipazione; un partito moderno, che non si irrigidisce in strutture che inevitabilmente si chiudono; un partito capace di creare i presupposti per un profondo rinnovamento dei quadri dirigenti e di garantire che tale capacità di rinnovamento divenga una sua caratteristica costante; vorremmo che i quadri delle strutture partitiche da cui nasce, non catturassero il nuovo partito per perpetuarsi ma che mettessero, piuttosto, a servizio della Margherita la propria esperienza e sensibilità proprio per servire la novità;

-  noi giudichiamo positivamente la presenza di diverse ispirazioni ideali e culturali che devono conservare la loro capacità di ispirazione e di proposta, senza diventare correnti per la spartizione del potere; in particolare Agire Politicamente ritiene che nella Margherita debba essere garantita la presenza efficace della ispirazione cattolico-democratica: noi crediamo, infatti, che tale ispirazione abbia la capacità di dare un significativo contributo alla interpretazione ed alla soluzione dei problemi posti dalla vita della nostra democrazia; in tale prospettiva sarebbe auspicabile la presenza anche di un movimento o di un’associazione dei Popolari;

- sotto tale prospettiva il logo "democrazia è libertà" ci appare limitativo: infatti democrazia, per noi,  è anche uguaglianza e solidarietà, valori peraltro enunciati nella "carte dei principi";

- così come dovrebbe essere più esplicito, nei principi fondanti, il richiamo al personalismo che ha ispirato profondamente la prima parte della nostra Carta Costituzionale e che è stato, peraltro, richiamato da Rutelli nella sua relazione di apertura;

- pur non ritenendo di dover aderire in modo formale alla Margherita come sua parte componente, in quanto l’associazione è espressione di una realtà che esprime presenze anche in altri soggetti politici, Agire politicamente intende operare per favorire la nascita ed il consolidarsi della Margherita quale componente fondamentale dell'Ulivo e perché l'ispirazione cattolico democratica sia presente, viva e puntuale;

- in questa prospettiva intendiamo evidenziare alcune preoccupazioni e sollecitazioni nell’intento di stabilire una effettiva coerenza fra i principi enunciati nei documenti costitutivi e le forme che li dovranno concretamente esprimere:

- si deve trattare di un partito degli elettori e non degli eletti, che deve consentire una partecipazione che non si esprime solamente attraverso il voto elettorale ma che deve manifestarsi anche durante i mandati elettorali;

- deve essere garantita la possibilità di una larga partecipazione nella formulazione di proposte politiche e di programmi elettorali, nonché nella scelta delle candidature;

- qui devono potersi inserire le associazioni con elaborazioni e proposte che consentano una più ampia partecipazione e la presenza efficace di ispirazioni e culture, senz’altro in misura maggiore di quanto non sia avvenuto durante questa fase costituente; il limitato grado di condivisione e di coinvolgimento realizzato durante la fase costituente non dovrà diventare quello che caratterizzerà la normalità della vita futura della Margherita;

- chiara deve essere una differenziazione fra gli eletti che, ricevuto il mandato, devono esercitarlo con coerenza e responsabile libertà, e i responsabili del partito che devono organizzare la partecipazione degli elettori;

- deve essere stabilita una incompatibilità, quindi, fra gli incarichi di responsabilità di partito ed i mandati elettorali;

- così come deve essere stabilito un limite alla possibilità di ripetere i mandati elettorali perché il partito non divenga una struttura rigida e sclerotizzata che diviene autoreferenziale;

- la posta in gioco è estremamente importante e sono importanti uno Statuto ed un Regolamento che garantiscano,  nei fatti, un partito "nuovo" nel senso indicato: il pericolo di un fallimento; che avrebbe effetti difficilmente recuperabili, consiglierebbe forse l’adozione di uno Statuto provvisorio, con possibilità di revisione entro un tempo stabilito, e la costituzione di una eventuale Commissione che presieda alla sperimentazione;

- desideriamo assicurare comunque a questo Congresso che Agire politicamente, pur nella sua oggettiva limitatezza, impegnerà, per la riuscita di questo progetto, la propria possibilità di coinvolgimento che va al di là delle strutture partitiche, la propria capacità di riflessione e di formazione, per contribuire alla creazione dei presupposti di una vera democrazia pluralista, certi che la presenza del cattolicesimo democratico non può esprimersi solamente nella riproposta della propria storia ma, piuttosto, nella capacità di interpretare e dare risposta a questo tempo singolare nella storia della nostra convivenza democratica in cui ci troviamo a vivere e di cui dobbiamo assumere la responsabilità.