Cattolici democratici nel PD con Franceschini

La nascita del Partito Democratico ha costituito, senza dubbio, un fattore di novità nella storia dei partiti politici e un’occasione di rinnovamento della politica italiana. Ma si presenta anche come opportunità storica per il movimento politico dei cattolici. È per questo che guardiamo con speranza al percorso, già avviato, di costruzione del “partito nuovo” e riteniamo significativo l’incontro fra le tre grandi culture che hanno elaborato la nostra Carta co­stituzionale: il personalismo comunitario del cattolicesimo democratico, l’umanesimo socialista, la prospettiva liberale dei diritti individuali.

Noi consideriamo indispensabile il contributo del cattolicesimo democratico alla costruzione del progetto politico del Partito Democratico e sollecitiamo i cattolici democratici, impegnati in questa formazione, a sviluppare l’attitudine dialogica della loro cultura, assumendo la responsabilità di confrontare la propria identità con le altre culture di provenienza per fare delle altrui diversità un potenziale di incontro in una sintesi politica che esalti le identità originarie nella comune identità plurale.

Del cattolicesimo democratico possiamo tracciare vari profili ideali e diverse declinazioni storiche. Qui ricordiamo la distinzione proposta da Luigi Sturzo, nel discorso di Caltagirone del dicembre 1905, del cattolicesimo democratico, nel quale si riconosceva, dal cattolicesimo clerico-moderato. E ci limitiamo a ricordare che l’intenzione programmatica più significativa del cattolicesimo democratico rimane duplice: la trasformazione dello Stato in effettivo Stato democratico, attraverso una azione politica, cristianamente ispirata ma autonoma e distinta dall’azione cattolica e, perciò, regolata dall’etica della laicità; il passaggio ad una democrazia sociale, che promuova l’uguaglianza come opportunità di esercizio delle libertà e renda effettivo l’accesso di tutti ai beni della vita.

Noi riconosciamo questa intenzione programmatica nel progetto di Dario Franceschini e riteniamo che, nella sua idea di partito, il cattolicesimo democratico abbia possibilità di rilevanza culturale e di incidenza politica. Riteniamo anche che il partito guidato da Franceschini, nel cui progetto ci riconosciamo, possa essere credibile e interessante per tutti i cattolici. Perciò, sostenendo la sua proposta, invitiamo ad accelerare, con il voto alle primarie del 25 ottobre, la realizzazione di questa comune speranza.

Lino Prenna, Giorgio Campanini, Raffaele Cananzi, Giovanni Bianchi, Paola Gaiotti, Giovanni Colombo, Massimo Rendina, Nino Labate, Ruggero Orfei, Romano Forleo, Paola Moreschini, Mario Tosti, Gianfranco Maddoli, Antonio Bellingreri, Giuseppe Elia, Anna Maria Piga, Marco Grazioli, Franco Mezzanotte

Roma, 19 Ottobre 2009