È il Natale anche dell’uomo

Lino Prenna

dal foglio "Politicamente" Anno XIX Numero 4 Ottobre-Dicembre 2019

La nascita di ogni uomo è l’annuncio di una speranza che sale, il canto della vita che ricomincia. Ogni nascita è l’inizio di una attesa; ogni uomo è il natale di una promessa. Ma anche, ogni morte è la delusione dell’attesa e ogni uomo è il finire di una promessa

Mancava all’umanità il senso definito della sua ricorrente altalena sulla linea del tempo, segnata da un inizio e cancellata da una fine. L’affannosa corsa dei giorni si perdeva nell’inutilità della notte. Per questo, le attese mancate, i desideri negati, le speranze frustrate avevano fatto dell’angoscia la condizione dell’uomo.

A questa umanità, Dio presenta il suo progetto di salvezza: Gesù il Cristo, l’UomoDio, che farà propria la condizione umana, entrerà nell’affanno del tempo, si darà un inizio con la nascita.

Lo vedranno, uomo tra gli uomini, spezzare il pane, sorseggiare l’acqua, percorrere le strade. Ascolteranno il suono delle sue parole, incontreranno l’abbraccio dei suoi occhi, toccheranno i segni del suo corpo. Le vesti e il cibo, il sonno e il pianto, la fatica e il dolore lo segneranno di comune umanità. Gli uomini lo chiameranno Figlio di Dio, ma Egli vorrà chiamarsi Figlio dell’uomo.

Il Natale è la nascita dell’uomo.

La definitiva figura umana, che i secoli precedenti, invano, avevano tentato di modellare, prende carne in Gesù. Nel suo Natale è anche il senso di ogni natale: la nascita di ogni uomo è il suo incontro definitivo con la vita. È una convocazione personale, irripetibile e irreversibile, a vivere la singolarità dell’esistenza, come tempo definitivo e ultimo.

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Il Natale è l’avvento della novità. È l’annuncio di una novità che vuole riscattare l’uomo dall’usura del tempo e delle cose, ma anche ricordargli l’ordinarietà della sua esistenza. La novità non è straordinaria, né eccezionale, né insolita: è nell’ordinario umano, nel tessuto quotidiano che si insedia la novità.

Gesù, l’uomo nuovo, chiama gli uomini alla novità misteriosa ma reale di ogni nascita. Niente è più ordinario, e insieme, più straordinario del nascere, perché niente vi è di più misteriosamente reale.

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(da Salire al cielo solcando la terra. Meditazioni per il tempo ultimo, Edizioni San Paolo)