Associazioni locali

BIOETICA CATTOLICA E BIOETICA LAICA?

Bologna

VENERDì 4 FEBBRAIO – ORE 18:00

Lectio magistralis del
Prof. FRANCESCO D’AGOSTINO
Presidente emerito del Comitato Nazionale per la Bioetica

Saluto di apertura:

S.E. Mons. Ernesto VECCHI - Presidente Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro

Introduce

Prof. Giorgio CARBONE OP - Istituto Veritatis Splendor

Sede:

Istituto Veritatis Splendor

Via Riva di Reno, 55
40122 Bologna

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La passione per il bene di tutti

VITTORIO BACHELET

Bologna

5-28 Gennaio 2010

MOSTRA FOTOGRAFICA ed INIZIATIVE

L'Azione Cattolica della Parrocchia di S. Andrea Apostolo, in collaborazione con l'Azione Cattolica della diocesi di Bologna,

ospita la mostra fotografica su Vittorio Bachelet, preparata dal Movimento Studenti di Azione Cattolica, in occasione del trentennale dalla scomparsa di questo grande testimone del nostro tempo.

La mostra sarà esposta nel salone - teatro parrocchiale  PARROCCHIA DI SANT’ANDREA APOSTOLO (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE

  • MERCOLEDI' 5 GENNAIO - Ore 19.00: Aperitivo di inaugurazione.
  • MARTEDI' 11 GENNAIO - Ore 20.45: CINEFORUM

Proiezione del film "Un eroe borghese" di Michele Placido (1995). Tratto dal romanzo omonimo di Corrado Stajano.
Con Fabrizio Bentivoglio, Omero Antonutti, Michele Placido.

  • VENERDI' 21 GENNAIO - ore 20.45: "Vittorio Bachelet, testimone della speranza: l'eredità umana e spirituale di una persona straordinariamente ordinaria".

Interviene Giovanni Bachelet

Per conoscere Vittorio Bachelet adulto, padre ed educatore. Per riflettere su come nasce e si alimenta un'autentica esperienza cristiana, che sa tenere insieme la dimensione spirituale, familiare, professionale, pubblica. Per interrogarsi su come essere capaci oggi di educare e di parlare alle giovani generazioni.

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Quale federalismo?

Bologna

29 Gennaio - 2 Aprile 2011

Corso organizzato dalla Scuola diocesana di formazione all'impegno sociale e politico


Da tempo la società italiana si è messa sulla strada di rendere più autonome le autorità politiche locali, per avvicinare il potere politico ai cittadini. E’ un percorso noto come “federalismo”, iniziato con la creazione delle regioni nel 1970, proseguito con il decentramento attuato attraverso la legge “Bassanini” del 1997, con la riforma del Titolo V della Costituzione nel 2001, fondata sul principio di sussidiarietà e da ultimo con la legge 42 del 5 maggio 2009 sul “federalismo fiscale”. La sfida di questo percorso per chi si ispira alla Dottrina Sociale della Chiesa è di combinare giustizia con carità, diversità con fraternità, come ricorda la Caritas in Veritate: “Il principio di sussidiarietà va mantenuto strettamente connesso con il principio di solidarietà e viceversa, perché se la sussidiarietà senza la solidarietà scade nel particolarismo sociale, è altrettanto vero che la solidarietà senza la sussidiarietà scade nell’assistenzialismo che umilia il portatore di bisogno” (58). Poiché tutti siamo coinvolti come cittadini in questa radicale riforma dell’assetto istituzionale del nostro paese, la Scuola ha ritenuto utile offrire elementi di approfondimento del processo in atto, sia sul lato teorico sia su quello delle applicazioni pratiche, in modo che ciascuno possa formarsi un’opinione fondata delle scelte in gioco.

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Nell'ambito del corso, Sabato 29 Gennaio 2011, verrà aperta al pubblico la I Lezione Magistrale dal titolo: Chiese locali e Chiesa Universale: un esempio teologico di federalismo? tenuta da Don Erio Castellucci  (INGRESSO LIBERO)
 

Organizzato da:
Segreteria Scuola Diocesana di formazione all'impegno sociale e politico
Via Riva di Reno, 55 - Bologna
Tel. 051 6566233 Fax. 051 6566260
e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.veritatis-splendor.it

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La spiritualità ha a che fare con la politica?

Esercizi Spirituali e gestione del bene comune
(proposti in particolare ad Amministratori pubblici e persone impegnate in politica)

Bologna

10-13 febbraio 2011

Padri Gesuiti - Bologna

 

Due giorni di Esercizi Spirituali che si terranno presso il centro di spiritualità dei gesuiti di Bologna. Il corso è specificamente riservato a persone impegnate in politica. Inizia il 10 febbraio sera e si conclude con la prima colazione del 13.
 

Si tratta di un percorso di approfondimento della Parola di Dio e di apprendimento della metodologia ignaziana in ordine al discernimento. Il fatto di condividere l'esperienza con altre persone impegnate in politica permette di mettere a fuoco quei temi che più aiutano a vivere la politica come una vocazione cristiana.

Tengono il corso i padri Giacomo Costa SJ (direttore rivista “Aggiornamenti sociali”) e Jean Paul Hernandez SJ.

Per informazioni ed iscrizioni:
Villa San Giuseppe  – Via di San Luca 24 – Bologna
Tel 0516142341 – Fax 0516142771 – E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. http://www.villasangiuseppe.org

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 AAA - Sindaco Metropolitano Cercasi

... per mandato 2011-2016


Bologna

Giovedì 16 dicembre, ore 20:45

10 domande e 4 “lettere dalla provincia”ai 3 candidati alle primarie del centrosinistra:
Amelia Frascaroli, Virginio Merola, Benedetto Zacchiroli

Sala del Baraccano, via Santo Stefano 119, Bologna

Le nostre domande ai candidati:
1. Come mantenere e possibilmente migliorare il servizio scolastico per i nostri figli con le risorse esistenti, anche in rapporto alle scuole paritarie gestite da privati?
2. Come pensi sia possibile favorire la necessaria integrazione tra italiani e stranieri di prima, seconda, terza generazione?
3. Come ritieni di attrarre nella città talenti e capitali e di aiutare lo sviluppo di imprese innovative, per porre le basi per la Bologna del futuro?
4. Come sviluppare concretamente una politica di risparmio energetico per il Comune e per i cittadini?
5. Qual è la tua idea della mobilità cittadina? Che ruolo hanno, nella tua visione, il Servizio Ferroviario Metropolitano, gli autobus, il Civis, il People Mover, il Metrò, le auto private, i percorsi ciclabili e pedonali? Quali infrastrutture pensi di privilegiare, in quali tempi, con quali fondi?
6. Chiuderai il centro alle auto? Se sì, quando e come?
7. Quale impegno prendi a proposito della creazione della Città Metropolitana?
8. Quali azioni concrete intendi intraprendere per arrestare il consumo di suolo sul territorio comunale?
9. Intendi aumentare l’azione del Comune a contrasto dell’evasione fiscale? Come?
10. Quale livello di servizi alla persona ti impegni a garantire, e in che modo? Quali sono i tuoi progetti per rendere la città più vivibile e “amichevole” per le persone disabili?
Nel corso della serata 4 rappresentanti dei territori (Montagna, Pianura Ovest, Pianura Nord, Pianura Est) della provincia di Bologna consegneranno ai candidati una lettera di richieste al prossimo sindaco del Capoluogo.

Moderano: Andrea De Pasquale e Pier Francesco Prata

Incontro organizzato da: Un nuovo PD per Bologna

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I cattolici e l'Unità d'Italia

Corso organizzato dalla Scuola di Formazione Teologica della Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna

Bologna

17 dicembre 2010 – 11 marzo 2011

Il rapporto dei cattolici italiani con il processo risorgimentale e poi con lo Stato unitario è spesso stato oggetto di interpretazioni diverse e contrastanti. In primo luogo, per la effettiva complessità del problema, rispetto al quale vi sono state posizioni diverse a seconda dei momenti, dei luoghi, degli ambienti, dei livelli istituzionali (Santa Sede, episcopato, clero, laicato). La difficoltà di «leggere» questa complessità è poi accentuata dal fatto che la costruzione di una seria conoscenza storica richiede tempi lunghi, e che prima di giungere a delineare «quadri generali» sufficientemente attendibili, sono necessarie numerose e pazienti indagini analitiche, circoscritte nello spazio e nel tempo. Infine, il rilievo che tale questione ha avuto e continua ad avere per il dibattito politico, ha spesso fatto sì che le sue «letture» fossero l'esito più di posizioni ideologiche che di un genuino sforzo di comprensione di quel che è realmente accaduto.

Il corso si propone di offrire gli elementi per la costruzione di una «memoria storica» il più possibile fondata, illustrando i risultati della ricerca storica sulle tappe principali del percorso che ha portato prima all'unificazione italiana e poi alla conciliazione con il fascismo. Questo percorso è aperto dai riflessi in Italia dei processi di laicizzazione degli stati avviati dalla Rivoluzione francese, che hanno determinato la nascita di nuove forme di legittimazione del potere politico basate sul concetto di «nazione» e «sovranità popolare». Prosegue con una prima fase del processo risorgimentale cui partecipano, sia pure con posizioni diverse, anche i cattolici italiani e che per un periodo brevissimo sembrò avere l'appoggio di Pio IX. Questi tuttavia ne prese le distanze nella primavera 1848, aprendo una nuova fase in cui il progetto di unificazione italiana fu fortemente contrastato dal pontefice, alle cui posizioni si allineò la maggioranza dei cattolici.

L'unificazione italiana, che comportò per la Chiesa cattolica la perdita dei suoi domini territoriali, aprì una fase di tensioni e conflitti tra la Santa Sede e lo Stato italiano. La prima considerò per molto tempo quella perdita come una minaccia diretta alla propria indipendenza, condannò il nuovo Stato come frutto di un'usurpazione e giudicò la politica italiana infetta dai principi liberali, come un affronto alla religione. La proibizione ai cattolici di partecipare alle elezioni politiche del nuovo paese (con un provvedimento della Penitenzeria apostolica del 1874 noto come non expedit) non impedì a molti di essi di sentirsi «veri italiani» e – nella loro componente intransigente – di chiedere, nell'interesse dell'Italia, il ripristino del potere temporale del papa e la rinuncia dello Stato ai propri principi liberali mettendo in pratica l'articolo I dello Statuto albertino che riconosceva la religione cattolica come religione di Stato. Eppure per la Chiesa italiana il confronto non poteva essere fatto solo di recriminazioni e ostilità, mentre per le classi dirigenti dello Stato il rapporto con i cattolici era cruciale per allargare le basi del consenso. C'erano interessi più forti che dietro la frattura spingevano per rinsaldare un tessuto comune di relazioni: in particolare la paura del socialismo, che si andava radicando tra le masse sottraendole all'egemonia della Chiesa e di cui la classe dirigente del paese temeva gli effetti di destabilizzazione politica e sociale. Così già a partire dalla fine del pontificato di Leone XIII e ancor più sotto quello di Pio X si registra un avvicinamento tra i cattolici e i liberali moderati che diede luogo a parziali sospensioni del non expedit culminate nel 1913 con il Patto Gentiloni.

La guerra di Libia e poi la prima guerra mondiale costituirono momenti significativi di tale riavvicinamento, che da parte della maggioranza dei cattolici presupponeva l'istituzione di uno Stato confessionale. Le tensioni tra Stato italiano e Chiesa giungono ad una composizione sotto il fascismo, una forma di regime il cui modello di società gerarchica, autoritaria, confessionale, convergeva in larga parte con quello che in quegli anni la Chiesa cattolica riteneva esemplare.

Con la fine del fascismo nel dramma della seconda guerra mondiale e con la costruzione della Repubblica i problemi non si sono semplicemente risolti, ma altri se ne sono aperti riguardo alla natura del nuovo Stato, alla sua laicità, al suo rapporto con la Chiesa, con il cattolicesimo e con le altre religioni.

I coordinatori del corso:

Alessandra DEORITI, Maria PAIANO, Giovanni TURBANTI


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