Se il lavoro non è una merce …

Lavoro e flessibilità dell’occupazione

Bologna

5 Dicembre 2011 - 18 Febbraio 2012

 

Seminari formativi "Dalla conoscenza e dalla riflessione critica alla proposta"

 

In Italia la legge mette a disposizione delle imprese oltre 40 tipi di contratti di lavoro “non standard”, difformi da quello ordinario a tempo indeterminato.

Nella grande maggioranza dei casi tutta questa varietà (“flessibilità dell’occupazione”) si traduce concretamente in prestazioni lavorative frammentarie, precarietà delle condizioni retributive, normative e di autotutela sindacale; con tutti gli annessi e connessi in termini di condizioni di vita delle persone.

Così milioni di lavoratori (giovani e meno giovani!) riescono a strappare con fatica un contratto di lavoro che, a ben vedere, arreca “danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”: il danno che l’art. 412 della Costituzione impone di voler scongiurare.

Migliori ammortizzatori sociali, qualche tutela in più sarebbero sicuramente utili per “ridurre il danno” della flessibilità dell’occupazione, ma non sarebbero sufficienti a realizzare quel concorso creativo, competente e responsabile “al progresso materiale e spirituale della società” che l’art. 42 Cost. attribuisce al lavoro di ogni cittadino abile, qualificandolo addirittura come un “dovere”.

Difficilmente, poi, un lavoro di questo tipo potrebbe costituire il fondamento di serie politiche di crescita e sviluppo.

Anche a questo fine occorrerebbe una nuova legge organica sul lavoro. Le diverse indicazioni e proposte del momento si affannano per far fronte alle evidenti criticità della situazione.

Ma quali tra esse presentano, oltre a un aggancio realistico all’asprezza del presente, una sufficiente coerenza col dettato costituzionale del “diritto al lavoro” (art. 4 1)? Quali preparano la strada in concreto a quei “programmi” e a quei “controlli” dell’autorità politica nei confronti dell’iniziativa economica pubblica e privata (413 Cost.) opportuni per indirizzarla e coordinarla a fini sociali, rendendo così effettivo il diritto al lavoro e di ogni altro diritto sociale? Il Corso formativo dell’Istituto De Gasperi si struttura col fine esplicito di diffondere conoscenza e mentalità critico riflessiva. Come talvolta avviene quando si riunisce un’assemblea di cittadini e si libera il loro potere, sarebbe bello che dal Corso scaturisse anche un’iniziativa per influire sul corso concreto delle cose…

 

Organizzazione, informazioni, accesso al materiale documentativo ed iscrizioni:

Istituto Regionale di Studi sociali e politici “A. De Gasperi”

Bologna - Via S. dal Ferro, 4

40138 Bologna - Tel. 340.3346926

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

istitutodegasperi-emilia-romagna.it

 

Tutti gli incontri si svolgeranno presso il Convento di San Domenico, Piazza San Domenico 13 - Bologna

Responsabile dei Corsi:  Gianluigi Chiaro

------------------

Vedi articolo

Volantino dell'iniziativa.

Scheda di adesione ( .doc ) - ( .pdf )