Storie umane, storia di Dio 

MONASTERO DI CAMALDOLI

IX Colloquio del gruppo: “Oggi la Parola”

venerdì 29 ottobre 2010 - lunedì 1 novembre

Questo IX Colloquio è stato pensato come il secondo di un programma biennale: nel 2009, come confronto sulla crisi evidenziata, ma non certo circoscritta, dalla “bolla” finanziaria e dalla caduta del modello americano di vita; nel 2010 (decennale della morte di D. Benedetto Calati), come risposta ecclesiale nella fede ai segni individuati, per far nostra la metodologia che D. Benedetto aveva praticato con il suo sorprendente, e sorpreso, “fiuto” alla scuola di Gregorio Magno.

«Non possiamo accogliere ed inverare la ricchezza della vita monastica e del suo mistero se non scopriamo l’ambito determinante del «Tu», che nell’amicizia trova la sua espressione di obbedienza al vangelo (...) Ho sempre favorito l’amicizia, ho avuto un senso di orrore per ogni espressione di fuga cosiddetta spirituale, sempre così anti-evangelica» (B. Calati, Il primato dell’amore, pp. 50-51).

«Il mistero della vita monastica esige però anche l’altra dimensione richiamata con linguaggio nuovo dalla stessa costituzione conciliare: l’indole escatologica della Chiesa pellegrinante e la sua unione con la Chiesa celeste. Il concilio supera la concezione statica dei Novissimi, così inespressiva per la vita spirituale (morte, giudizio, inferno e paradiso), rompe la sicurezza della vecchia apologetica, abbozza il tramonto della visuale di una Chiesa societas perfecta che si modella sui poteri mondani, per descrivere il suo mistero pellegrinante, il cui cammino di fede è dono della benevolenza del Padre, come si legge in LG 48» (ibidem, pp.1-2). «La vita monastica non è affatto un’esistenza angelica tutta dedita alla preghiera, perché con il lavoro ci si dischiude alla volontà di Dio nell’orizzonte della storia. Il motto ora et labora si è rivelato il motto propulsivo del nostro monachesimo occidentale. Il lavoro pone la tensione escatologica, espressa soprattutto con il celibato monastico, a servizio della storia: l’escatologia vista come tensione spirituale nella storia (ibidem, p. 13).

I tre temi del IX Colloquio sono già sufficientemente messi in luce con le parole di D. Benedetto Calati, sui quali ci aveva spesso intrattenuto. E, come sempre, la meditazione della Scritture, secondo la prospettiva di Calati medesimo, collega il testo biblico allo storia di un Dio che salva uomini e donne dentro le alterne vicende del tempo, anzi “calandosi” egli stesso come Verbo incarnato:

«Ho sempre considerato la Dei Verbum, che ho anche commentato, come il dono più qualificato del concilio. È commovente che il concilio si ponga in «religioso ascolto» (Proemio) e che affermi che la Chiesa cresca con questo ascolto nella storia (n. 8), «finché in essa vengano a compimento le parole di Dio» e che i fedeli possano finalmente riappropriarsi della Scrittura (n. 25). Ho constatato, come un dato della storia della spiritualità della Chiesa, che i vari scismi ed eresie corrispondono ad un abbandono della lectio e della centralità della Scrittura e a una celebrazione liturgica non più intesa come storia della salvezza in atto» (ibidem, p. 13). 


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