Testimoni di Cristo nella comunità politica

22 Maggio 2010 [1]                                                                                                                              Benedetto XVI

Il Papa: c’è bisogno di politici autenticamente cristiani 

«Relativismo e individualismo favoriscono il dominio dei poteri forti» 

Dal Pontefice il richiamo a «un forte impegno per la cittadinanza, per la costruzione di una vita buona nelle nazioni»: oggi la questione antropologica è al tempo stesso sociale

Signori cardinali, venerati fra­telli nell’episcopato e nel sa­cerdozio, cari fratelli e sorelle! È con gioia che accolgo voi tutti, membri e consultori, partecipanti alla XXIV Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per i laici. Ri­volgo un cordiale saluto al presi­dente, cardinale Stanislaw Rylko, ringraziandolo per le cortesi paro­le che mi ha rivolto, al segretario, monsignor Josef Clemens, e a tutti i presenti. La composizione stessa del vostro dicastero, dove, accanto ai pastori, lavora una maggioranza di fedeli laici provenienti dal mon­do intero e dalle più differenti si­tuazioni ed esperienze, offre un’im­magine significativa della comunità organica che è la Chiesa, in cui il sa­cerdozio comune, proprio dei fede­li battezzati, e il sacerdozio ordina­to affondano le radici nell’unico sa­cerdozio di Cristo, secondo moda­lità essenzialmente diverse, ma or­dinate l’una all’altra. Giunti ormai quasi al termine dell’Anno Sacer­dotale, ci sentiamo ancora di più te­stimoni grati della sorprendente e generosa donazione e dedizione di tanti uomini «conquistati» da Cri­sto e configurati a Lui nel sacerdo­zio ordinato. Giorno dopo giorno, essi accompagnano il cammino dei christifideles laici, proclamando la Pa­rola di Dio, comuni­cando il suo perdo­no e la riconcilia­zione con Lui, ri­chiamando alla pre­ghiera e offrendo come alimento il Corpo e il Sangue del Signore. È da questo mistero di comunione che i fe­deli laici traggono l’energia profonda per essere testimoni di Cristo in tutta la concretezza e lo spessore della loro vita, in tutte le loro attività e ambienti.

Il tema di questa vostra Assem­blea: «Testimoni di Cristo nella comunità politica», riveste una particolare importanza. Certamen­te, non rientra nella missione della Chiesa la formazione tecnica dei politici. Ci sono, infatti, a questo scopo varie istituzioni. È sua mis­sione, però, «dare il suo giudizio morale anche su cose che riguar­dano l’ordine politico, quando ciò sia richiesto dai diritti fondamen­tali della persona e dalla salvezza delle anime… utilizzando tutti e so­lo quei mezzi che sono conformi al Vangelo e al bene di tutti, secondo la diversità dei tempi e delle situa­zioni » (Gaudium et spes , 76). La Chiesa si concentra particolarmen­te nell’educare i discepoli di Cristo, affinché siano sempre più testimo­ni della sua presenza, ovunque. Spetta ai fedeli laici mostrare con­cretamente nella vita personale e familiare, nella vita sociale, cultura­le e politica, che la fede permette di leggere in modo nuovo e profondo la realtà e di trasformarla; che la spe­ranza cristiana allarga l’orizzonte limitato dell’uomo e lo proietta ver­so la vera altezza del suo essere, ver­so Dio; che la carità nella verità è la forza più efficace in grado di cam­biare il mondo; che il Vangelo è ga­ranzia di libertà e messaggio di li­berazione; che i principi fonda­mentali della Dottrina sociale della Chiesa – quali la dignità della per­sona umana, la sussidiarietà e la so­lidarietà – sono di grande attualità e valore per la promozione di nuo­ve vie di sviluppo al servizio di tut­to l’uomo e di tutti gli uomini. Com­pete ancora ai fedeli laici parteci­pare attivamente alla vita politica, in modo sempre coerente con gli in­segnamenti della Chiesa, condivi­dendo ragioni ben fondate e grandi i­deali nella dialetti­ca democratica e nella ricerca di un largo consenso con tutti coloro che hanno a cuore la di­fesa della vita e del­la libertà, la custo­dia della verità e del bene della famiglia, la solidarietà con i bisognosi e la ricer­ca necessaria del bene comune. I cri­stiani non cercano l’egemonia po­litica o culturale, ma, ovunque si im­pegnano, sono mossi dalla certez­za che Cristo è la pietra angolare di ogni costruzione umana (cfr Congr. per la dottrina della fede, Nota dot­trinale su alcune questioni relative all’impegno e al comportamento dei cattolici nella vita politica, 24 nov. 2002).

Riprendendo l’espressione dei miei Predecessori, posso an­ch’io affermare che la politi­ca è un ambito molto importante dell’esercizio della carità. Essa ri­chiama i cristiani a un forte impe­gno per la cittadinanza, per la co­struzione di una vita buona nelle nazioni, come pure ad una presen­za efficace nelle sedi e nei pro­grammi della comunità internazio­nale. C’è bisogno di politici auten­ticamente cristiani, ma prima an­cora di fedeli laici che siano testi­moni di Cristo e del Vangelo nella comunità civile e politica. Questa e­sigenza dev’essere ben presente ne­gli itinerari educativi delle comu­nità ecclesiali e richiede nuove for­me di accompagnamento e di so­stegno da parte dei pastori. L’appartenenza dei cristiani alle asso­ciazioni dei fedeli, ai movimenti ec­clesiali e alle nuove comunità, può essere una buona scuola per questi discepoli e testimoni, sostenuti dal­la ricchezza carismatica, comuni­­taria, educativa e missionaria pro­pria di queste realtà.

Si tratta di una sfida esigente. I tempi che stiamo vivendo ci pongono davanti a grandi e complessi problemi, e la questione sociale è diventata, allo stesso tem­po, questione antropologica. Sono crollati i paradigmi ideologici che pretendevano, in un passato recen­te, di essere risposta «scientifica» a tale questione. Il diffondersi di un confuso relativismo culturale e di un individualismo utilitaristico ed edonista indebolisce la democrazia e favorisce il dominio dei poteri for­ti. Bisogna recuperare e rinvigorire un’autentica sapienza politica; es­sere esigenti in ciò che riguarda la propria competenza; servirsi criti­camente delle indagini delle scien­ze umane; affrontare la realtà in tut­ti i suoi aspetti, andando oltre ogni riduzionismo ideologico o pretesa utopica; mostrarsi aperti ad ogni ve­ro dialogo e collaborazione, tenen­do presente che la politica è anche una complessa arte di equilibrio tra ideali e interessi, ma senza mai di­menticare che il contributo dei cri­stiani è decisivo solo se l’intelligen­za della fede diventa intelligenza della realtà, chiave di giudizio e di trasformazione. È necessaria una vera «rivoluzione dell’amore». Le nuove generazioni hanno davanti a sé grandi esigenze e sfide nella loro vita personale e sociale. Il vostro di­castero le segue con particolare cu­ra, soprattutto attraverso le Giorna­te mondiali della gioventù, che da 25 anni producono ricchi frutti apo­stolici tra i giovani. Tra questi vi è anche quello dell’impegno sociale e politico, un impegno fondato non su ideologie o interessi di parte, ma sulla scelta di servire l’uomo e il be­ne comune, alla luce del Vangelo.

Cari amici, mentre invoco dal Signore abbondanti frutti per i lavori di questa vostra As­semblea e per la vostra attività quo­tidiana, affido ciascuno di voi, le vo­stre famiglie e comunità all’inter­cessione della Beata Vergine Maria, stella della nuova evangelizzazione, e di cuore vi imparto la benedizio­ne apostolica.  

Da Avvenire - 22 Maggio 2010 



[1] Discorso rivolto dal Papa ai partecipanti alla XXIV Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio per i laici dedicata al tema «Testimoni di Cristo nella comunità politica».