I CITTADINI CHIAMANO, LA POLITICA RISPONDA

Francesca Vagniluca

5 Maggio 2022

Se dopo più di mesi dall’inizio del conflitto russo-ucraino c’è bisogno di ricordare chi sono gli aggressori (russi) e gli aggrediti (ucraini), c’è stata e persiste una comunicazione inefficace e fuorviante.

La propaganda russa e le sue abominevoli fake news pervade anche i nostri social media e molte persone, con tendenze antiamericane e non, ne sono vittime.

La necessità di verificare le notizie, il cosiddetto fact checking, è fondamentale, soprattutto durante la guerra, da parte dell’informazione pubblica; i partiti dovrebbero presentare i fatti nella loro interezza, con una lettura accessibile ai più dando conto delle scelte che vengono operate, in modo analitico.

Mi rivolgo, in questo caso specifico, al Partito Democratico e alle forze di centro-sinistra con un elettorato che spesso richiama i valori del pacifismo e ripudia la guerra tout-court.

La differenza che va marcata rispetto al centro-destra populista e sovranista riguarda il come appoggiare la Resistenza ucraina con un percorso travagliato e condiviso che superi, a guerra ultimata, la logica delle armi.

Invece che schiacciarsi su posizioni governative draghiane, il PD può e deve sviluppare e guidare un dibattito interno al proprio elettorato e aperto alla cosiddetta società civile.

Ė necessario che emergano fortemente le differenze con la destra meloniana e che i Salvini di turno non agitino il pacifismo di bandiera quando le relazioni della Lega con Vladimir Putin e di tanti politici del nostro Paese, in primis Berlusconi, hanno condizionato negativamente e gravemente le scelte economiche e di politica estera negli ultimi venticinque anni.

Ci sono responsabilità reali che vanno stigmatizzate, riportate alla memoria, elaborate, per non ricadere negli errori di una classe politica becera e corrotta nelle viscere.

Bisogna riportare al centro, in maniera concreta, la riflessione sul ruolo politico dell’Europa, schiacciata tra il colosso statunitense e cinese.

Queste nazioni, le più potenti al mondo, riprendano il dialogo interrotto durante la pandemia e si impegnino senza sosta per uscire da un conflitto sanguinosissimo che potrebbe allargarsi ad altri paesi europei, il nostro compreso.

Ogni ora, ogni giorno che passa, provoca distruzione, abominio e morte!