Neo-cattolici?

(lettera ad "Europa")

Vincenzo Ortolina

Coordinatore A.P. per la Lombardia

15 Gennaio 2011


Caro direttore,

alcuni collaboratori di Berlusconi, pur non provenendo dal cattolicesimo politico, si dichiarano cattolici. È un po' il vezzo di questa maggioranza, che peraltro include anche, lo sappiamo, molti atei "devoti". Cattolico mi pare si sia dichiarato il "socialista" Sacconi, mentre ieri, sul Corriere, "liberale e cattolico" è stato etichettato anche il "radicale" Quagliariello. Il quale, "pontificando", sulla vicenda Ruby e collegati, ha attaccato il "moralismo della sinistra", rimasta, secondo lui, all'abominevole concetto (che porterebbe dritto al totalitarismo) per il quale il pubblico è privato, e che non capisce che un buon cattolico sa che cosa è il peccato e sa che nessuno deve lanciare la prima pietra. È ovvio che l'interessato, così, forza strumentalmente la posizione della "sinistra". A codesti  buoni (neo?) cattolici bisognerebbe però ricordare che da sempre la Chiesa predica la coerenza tra i comportamenti privati e quelli pubblici dei politici e che, in proposito, un esempio di riferimento per il cattolicesimo politico è tal Degasperi. Del quale il nostro premier, qualche volta, ha creduto di essere in qualche misura l'erede...... !