La comunità cristiana, fucina di partecipazione politica in tempo di bipolarismo

Mons. Battista Angelo Pansa

Novembre 2011


Tempo di bipolarismo o di bicurvismo da stadio?
Ho messo mano più volte a questo testo, perché il panorama politico italiano in questi ultimi mesi è stato soggetto ad un tale marasma mediatico, che mi è stato e mi è tuttora difficile orientarmi tra politica ed antipolitica, nell’impossibilità ormai di distinguere un’aula parlamentare da uno stadio di calcio in cui tutti urlano, gridano slogans, espongono striscioni

Più che di bipolarismo sarebbe opportuno parlare di bicurvismo da stadio in cui sono schierati non i rappresentanti del popolo ma gli ultras che si insultano, nascondendo dietro slogans pseuideologici, meschini interessi di parte (o di partitini o di partiti-nani o di botteghini), totalmente disinteressati a quell’interesse generale,o bene comune che solo è fondamento etico delle istituzioni democratiche. Sembra di assistere impotenti agli epigoni della democrazia, almeno così come l’abbiamo sperimentata fino ad oggi nella sua versione moderna, secondo la tradizione occidentale di stampo liberale. Tra gli ostacoli non previsti dalle teorie liberali è da annoverare innanzitutto la tecnocrazia presente nella società complessa: essa richiede competenze sempre più raffinate e, pertanto, sottrae alla sovranità dei cittadini il momento decisionale. La tecnocrazia è antitetica alla democrazia.


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