Sul ddl Zan

(lettera inviata a la Repubblica)

Giovanni Pizzi

Bologna, 17 Maggio 2021

Putacaso io sia a corto di soldi: dichiaro di percepire una grave invalidità per ottenere la pensione. Il ddl in questione non mi aiuterà ad averla perché il sostegno economico rimarrà riservato a coloro cui è caduta sulle spalle un’oggettiva disabilità.

Ora, ben giunga una legge che punisca quelle discriminazioni che solo l’odierna sensibilità ci consente di avvertire come inaccettabili. Però, sia ben formulata; e con largo consenso. È poi inutile che legittimi diritti già definiti nella Costituzione per poi limitarli al rispetto di una nuova categoria, il genere, che viene precisato solo in termini di un sentire soggettivo. Io non sono esperto di leggi ma, sul testo proposto, leggo di autorevoli pareri che pongono in luce diverse criticità e, all’opposto, di un generale acritico consenso che, se accolto, temo che apra un domani a difficili applicazioni della legge.

D’altra parte “Chi può capire, capisca”, fu detto sul tema duemila anni fa (Mt 19,12).