Il referendum del secolo?

Lino Prenna

4 Giugno 2016

Al titolo, sparato da Avvenire, sulla prima pagina di domenica 22 maggio, per salutare la "battaglia" referendaria, avviata da Renzi a Bergamo, il giorno prima, abbiamo aggiunto un punto interrogativo, per una sorta di attitudine prudenziale che ci accompagna nella valutazione degli eventi umani, in genere, e politici in particolare, piccoli o grandi che siano, e che ci aiuta a relativizzarli, ma anche, nel caso, per un certo fastidio della retorica renziana, nella quale anche il "quotidiano di ispirazione cattolica" è caduto.

Con questo, non vogliamo dire che il referendum confermativo, previsto per ottobre, non sia importante. Anzi, recuperando il significato di questo participio presente, oggi inflazionato come aggettivo, ci importa, ci preme, ci sta a cuore. Né vogliamo dire che i giornali, compreso Avvenire, non possano legittimamente schierarsi dove ritengano meglio o più comodo! È che non ci è piaciuta l'impostazione aggressiva data dal Governo alla campagna referendaria: la riforma come panacea di tutti gli annosi mali e il referendum come ultima chiamata al Paese perché possa decollare. Senza dire dell'intimidazione che avvertiamo nella personalizzazione del referendum fatta dal presidente del Consiglio e delle infelici esternazioni del ministro delle Riforme contro la minoranza interna dem e l'Associazione Nazionale Partigiani. Perciò, almeno da Avvenire, ci aspetteremmo contributi a capire, non a celebrare, a suggerire ipotesi non ad affermare tesi, a ragionare più che a emozionare.

L'associazione Agire politicamente considera la campagna referendaria non un terreno di scontro ma un'occasione di confronto democratico e di coinvolgimento dei cittadini, mancati, peraltro, nel corso del dibattito parlamentare, sulle varie materie. Pertanto, ha apprezzato gli autorevoli richiami venuti da varie parti ad abbassare i toni della polemica e, in occasione dell'assemblea annuale, tenuta a metà maggio, ha deliberato di dedicare alla riforma costituzionale il seminario estivo di fine agosto, con l'intento di sviluppare una attenta e serena riflessione critica sul merito delle questioni in gioco. Vogliamo soprattutto capire, nello spirito di fedeltà alle scelte dei Costituenti ma anche nella consapevolezza delle urgenze di cambiamento, quale democrazia prefiguri il nuovo assetto istituzionale, non solo ai livelli centrali del potere legislativo ed esecutivo, con una legge elettorale di sospetta incostituzionalità, ma anche in riferimento agli spazi di autonomia e di partecipazione, al principio di sussidiarietà e di prossimità, alla rilevanza territoriale degli enti locali, ridisegnati dal nuovo Titolo V.

Come scriviamo nel programma, il seminario intende proporre un percorso ragionato alla responsabile libertà del voto referendario.


Vedi LA RIFORMA COSTITUZIONALE: QUALE DEMOCRAZIA? - Seminari di Agire Politicamente - estate 2016

Vedi Dossier: Referendum costituzionale