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Tra Emilia Romagna e Marche:
cattolici democratici per una significativa presenza sociale e politica….
San Marino, Domenica 13 giugno 2010
Domenica 13 giugno 2010 alcune associazioni di ispirazione cattolico democratica dell’Emilia Romagna, delle Marche e di San Marino – Agire Politicamente, Istituto De Gasperi Emilia-Romagna, Argomenti 2000, Masci, Ephedra, Com. Tutela Ambiente e salute di S.Marino, MEIC Ancona, Il Borgo - Associazione culturale in Parma, Ass. Micologica di S.Marino - si sono radunate a Valdragone, nella Repubblica di S. Marino, per una giornata di riflessione sulla situazione sociopolitica e per verificare la possibilità di condividere un comune impegno di presenza sociale e politica nelle diverse realtà.
Il richiamo iniziale – nell’intervento di Piergiorgio Grassi - al discorso che Romolo Murri pronunciò nel 1902 proprio a S. Marino, ha consentito di evidenziare l’originalità e la dinamicità del rapporto dei cattolici con la politica a servizio del Paese: il legame del cristianesimo con la libertà, e quindi con la democrazia che riconosce la cittadinanza ad ogni persona e la rende partecipe e protagonista della storia comune, ne diventa la nota caratterizzante. Da qui la sensibilità e l’attenzione dei cattolici per la democrazia e l’impegno per garantirne la qualità, una “democrazia dei cristiani” che è “democrazia di tutti”, come dice Pietro Scoppola.
Comune è stata la valutazione preoccupata dell’attuale situazione sociopolitica: sono evidenti i segni di un deterioramento della qualità della democrazia provocato dalla politica proclamata e praticata nel governo del paese, ma più preoccupante appare la diminuita sensibilità generale ai fondamenti su cui si regge ogni sistema democratico, a partire dai principi peculiari di ciascuna nazione che per quanto riguarda l’Italia sono enunciati nella Carta Costituzionale.
Gravissimi e assolutamente inaccettabili sono giudicati i quotidiani pronunciamenti del Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano nei confronti delle istituzioni, definite non credibili, e della stessa Costituzione presentata come un ostacolo al governo del Paese, alla sua vita ed al suo sviluppo.
L’annebbiamento dei riferimenti costituzionali aggrava le incertezze e le preoccupazioni in ordine alla possibilità che il Paese possa affrontare nel modo più corretto ed adeguato i problemi creati da una situazione internazionale in fortissima evoluzione che mette in discussione i diritti fondamentali della persona, quali il lavoro e l’accesso ai servizi vitali.
Altrettanto preoccupante è la situazione che sta attraversando
Sulla interpretazione di questi mutamenti sociali ed economici, sul loro impatto, spesso drammatico, con la vita delle persone, sui gravi squilibri e sulle disuguaglianze che essi provocano, occorre impegnarsi e chiedere alla politica di offrire risposte adeguate.
Per quanto riguarda i cattolici democratici si tratta di rendere concretamente attuale l’ispirazione ideale che viene da Murri, Sturzo, De Gasperi, Moro, fino a Lazzati, Dossetti, Gorrieri, Ardigò, Scoppola…..
Solamente questa capacità di concreta attualizzazione può consentire di stabilire un rapporto costruttivo di dialogo con la società, e soprattutto con i giovani che paiono reattivi ai temi della giustizia, della uguaglianza e della partecipazione, ma assai meno interessati ad una storia che ritengono a loro estranea.
E’ da qui che deve venire un triplice impegno di presenza responsabile: sul versante ecclesiale, sul versante sociale e su quello politico.
Gli impegni concreti con cui la giornata si è conclusa possono essere così sintetizzati:
- costruire una rete di collegamento fra le realtà associative cattolicodemocratiche del nostro territorio (che potrebbe essere allargato anche a qualche altra regione limitrofa); una rete che, attraverso eventuali strumenti informatici, appaia anche all’esterno e costruisca un “soggetto sociopolitico” con maggior autorevolezza di quanto possa averne ogni singola componente associativa;
- individuare i temi emergenti su cui via via concentrare la comune attenzione: vengono indicati, esemplificativamente, la difesa della democrazia e della Costituzione, la partecipazione, il lavoro e la sua mercificazione, la cooperazione, la privatizzazione di servizi vitali (es. acqua), la difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini; su questi temi potranno essere valorizzate le iniziative delle singole associazioni e si potranno anche assumere posizioni pubbliche comuni;
- ritrovarsi periodicamente per giornate a tema (vedi i temi sopracitati) da cui possano nascere iniziative comuni: a questo riguardo viene indicata