L'esplosione della diseguaglianza

Seminari di Agire Politicamente FVG 2009 - Sintesi dei lavori

EMERGERE DELLA DISEGUAGLIANZA, PROFEZIA CRISTIANA E MEDIAZIONE POLITICA SECONDO I CATTOLICI DEMOCRATICI: UN SEMINARIO DI “AGIRE POLITICAMENTE”

In quali forme sta emergendo e acuendosi, nel contesto attuale, una situazione di diseguaglianza? Quali contromisure sono realisticamente possibili? A quali responsabilità sono chiamati, in particolare, i credenti impegnati nell’attività politica?

Questo l’orizzonte problematico di un seminario di approfondimento proposto dai cattolici democratici del Friuli Venezia Giulia, intitolato  Esplode la diseguaglianza. L’impegno dei cattolici democratici per realizzare la speranza di un mondo più giusto e organizzato dal coordinamento regionale di Agire Politicamente presso la “Polse di Côugnes” (Zuglio – UD, 10-12 settembre 2010).

 

Globalizzazione e diseguaglianza: aspetti dello scenario attuale e orientamenti per un impegno

Introducendo il tema del seminario, Giorgio Zanin ha ricordato come la globalizzazione  costituisca oggi lo sfondo di una diseguaglianza crescente tra i Paesi del Nord e Sud del mondo e, insieme, all’interno dei Paesi più sviluppati: i diritti umani e l’ideale delle pari opportunità a tutti i livelli appaiono sacrificati sull’altare della competizione globale, in cui emerge l’irresponsabilità sociale di molte imprese multinazionali e, d’altra parte, una domanda di regole e di politiche redistributive tali da consentire il necessario rispetto dei principi democratici e dello stesso destino umano.

Il coordinatore nazionale di Agire Politicamente Lino Prenna ha da parte sua sottolineato come un sistema di relazioni sociali implichi precisi doveri di solidarietà – come tra l’altro riconosciuto nei principi fondamentali della Costituzione italiana - in una  società che voglia essere   “communitas”: non a caso la crisi economica attuale - come ha mostrato Flavio Pressacco attraverso una puntuale interpretazione di alcuni dati statistici - risulta  figlia di un mondo di diseguaglianze, nè ci può essere ripresa senza politiche redistributive che garantiscano un maggior equilibrio sociale.

Com’è emerso dalle relazioni dei gruppi di studio sui vari aspetti della diseguaglianza, introdotte da Daniele Cortolezzis, questi si connettono organicamente: proprio mentre nei rapporti di lavoro aumentano il divario tra profitti e redditi e il tasso d’incertezza, la precarizzazione porta le nuove generazioni a  fluttuare tra fragili possibilità di inserimento e le politiche di “aggiustamento strutturale” imposte dalle istituzioni finanziarie internazionali  accrescono ulteriormente la distanza tra i Paesi economicamente sviluppati e quelli del Sud del mondo, spesso schiacciati dal servizio del debito, sfruttati nelle loro risorse naturali e nei rapporti di produzione e di scambio: appare in particolare evidente il nesso tra la possibilità delle imprese multinazionali di usufruire a condizioni molto vantaggiose della forza-lavoro del Sud del mondo e quella di determinare le relazioni lavorative nei Paesi più sviluppati utilizzando lo spettro della delocalizzazione.

Senz’altro stimolanti le indicazioni propositive emerse dagli interventi: s’impongono la fissazione di un tetto alle diseguaglianze, la definizione di regole per la finanza, una redistribuzione del reddito a favore del lavoro, una fiscalità adeguatamente progressiva, la riaffermazione di un principio di equità pur nel rispetto del criterio del merito.

Un convinto sostegno all’attività delle organizzazioni non governative – entro la ricerca di una nuova governance dei processi planetari che s’incentri su una riforma dell’ONU e della finanza globale – è stato in particolare auspicato dal gruppo impegnato sul divario Nord/Sud del mondo; similmente, la riaffermazione  del ruolo decisivo dell’educazione, della sobrietà come valore, di una coscienza critica nei confronti dei modelli consumistici dominanti, nonché il recupero di una cultura della solidarietà, dell’inclusione e del rispetto delle differenze contro ogni forma di razzismo sono stati  chiamati in causa nell’analisi dei problemi relativi all’inclusione e alle pari opportunità.

 

Da cristiani in politica: profezia e mediazione

Un particolare impegno è stato riservato dal Seminario nella ricerca dello specifico contributo dei cristiani alla politica, autenticamente ispirato con riferimento insieme alla parola di Dio, al magistero della Chiesa e alle emergenze da discernere nello scenario attuale.

Nel rapporto con Gesù di Nazareth, ha detto don Franco Gismano, il credente coglie il riconoscimento della dignità di ogni persona come decisivo criterio di giustizia e, correlativamente, vede nella Croce  rivelarsi l’esito tragico del male, del desiderio perverso di pensarsi come padroni assoluti di sé e degli altri, ciò che sta all’origine della conflittualità e dell’iniquità nei rapporti umani. L’uguale dignità di ogni uomo davanti a Dio è stata sottolineata nell’intervento di don Luciano Padovese come fondamento di diritti comuni sulla cui inviolabilità, inalienabilità e indivisibilità insiste il magistero di Benedetto XVI, mentre già la  Pacem in Terris di Giovanni XXIII è inequivocabile sul diritto di emigrazione e di immigrazione di quanti appartengono alla famiglia umana: è pertanto un peccato anticristiano e antiumano quello che  compiono coloro che  pretendono di difendere strumentalmente il cristianesimo nel mentre le loro politiche vanno nella direzione di una radicale  e ingiusta diseguaglianza tra le persone.

E’ stato in particolare Lino Prenna a porre l’accento sulla  fecondità dell’approccio all’impegno politico dei credenti espresso dalla tradizione del cattolicesimo democratico, il cui potenziale va a suo avviso sviluppato e attualizzato: un approccio non identitario, offensivo o difensivo, ma cordiale e dialogico, memore della grande lezione del Concilio. In questa prospettiva, la fede costituisce l’orizzonte di ispirazione e di senso ultimo e la politica è considerata come “realtà penultima”, ma tuttavia capace di rigenerare la democrazia sempre minacciata: in un’azione politica “da cristiani” sono i laici (cfr. la Gaudium et Spes) ad assumere la responsabilità della mediazione politica, della traduzione dei valori di riferimento al meglio nell’ambito del possibile e nel rispetto della laicità dello Stato. L’impegno politico dei cattolici non  è, viceversa, quello di utilizzare il cristianesimo come scudo di una civiltà e cultura, magari contro le altre e magari a copertura dell’operato di attori che professano una formale devozione ai valori cristiani esprimendo in effetti solo la strumentalizzazione del fattore religioso. Piuttosto, l’imminente Settimana Sociale dei cattolici italiani, riflettendo una situazione emergente di disagio anche nella comunità ecclesiale, dovrà avere il coraggio di sollevare due grandi problemi che attualmente si pongono nel nostro Paese in un inestricabile intreccio: la questione nazionale e la questione democratica.

Il Seminario si è così proposto, insieme, come una riflessione comune sui fondamenti e un tentativo di affinare gli strumenti di analisi della realtà e individuare possibili concretizzazioni pratiche. Proponendo alcune osservazioni conclusive Giancarlo Tonutti, coordinatore regionale di Agire Politicamente, ha sottolineato come l’infecondità dell’attuale elaborazione sociopolitica dipenda anche da un’effettiva incapacità di cogliere le nuove coordinate delineatesi nel mondo di oggi e di governare in adeguata misura i cambiamenti in atto, incapacità che porta a un pragmatico quanto insoddisfacente navigare a vista. Per questo è importante che minoranze di buona volontà e culturalmente illuminate possano individuare e animare luoghi ove sia possibile una riflessione libera,  critica e approfondita sulla complessità della situazione attuale e s’impegnino a mettere in rete i contributi, dando continuità alle iniziative e confezionando proposte concrete  in maniera attraente.

Di un simile  accattivante progetto possiamo dire che, alla “Polse di Côugnes”, sono state messe le basi.

 

Claudio Freschi

Agire Politicamente FVG


Vedi dossier: Agire Politicamente: i seminari