APPELLO “IO CI STO”

io ci sto - consigli fuori dal comune

Boligna, Luglio 2010

A tutti i cittadini, ai movimenti, sindacati, associazioni e alle forze politiche chiediamo di guardare ai problemi e alle prospettive di questa città e di impegnarsi per costruire un percorso inclusivo ed unitario per costruire un’alternativa all’attuale sistema di potere in crisi. Le dimissioni di Del Bono sono state solo l’atto finale di un’amministrazione priva di una visione lungimirante di città. Un’amministrazione guidata da un Pd incapace di selezionare una classe dirigente adeguata. Proponiamo un percorso aperto al contributo di chiunque sia interessato a ridare senso, opportunità e spazio ai cittadini “delusi” di questa città. Incontriamoci, lasciando a casa tessere e bandiere, parliamone.

Questa iniziativa politica nasce da persone singole, di diversa esperienza e provenienza. Non abbiamo visto reazioni adeguate in città rispetto a quanto successo, eppure basterebbe da sola la notizia, sulle cronache dei quotidiani di tutta Europa, che questa città per la prima volta nella sua storia ha un sindaco che si è dimesso, accusato per reati di peculato, truffa aggravata ai danni dello Stato, e ha un commissario prefettizio per un lungo periodo di tempo.

Per la città il danno è enorme. Per l’intera sinistra il danno politico è incalcolabile, nonostante la differenza che passa fra comportamenti moralmente inaccettabili e reati penali, tutti da dimostrare. È ormai accertata un’estrema disinvoltura nell’esercizio del potere, e l’occasione di questo fallimento deve servire a ripensare, almeno, alle modalità di selezione dei gruppi dirigenti.

La si può chiamare “questione morale”, ma si tratta di questione democratica, perché i partiti hanno requisito le chiavi della democrazia rappresentativa, e tanto più la loro vita interna si è fatta asfittica, tanto più pretendono l’esclusiva nella selezione delle cariche pubbliche. Un circolo vizioso che ha progressivamente ridotto l’autorità morale delle classi dirigenti: non a caso la categoria della “casta” si è abbattuta anche sui gruppi dirigenti dei partiti di sinistra.

Sentiamo l’esigenza di tornare ad avere un luogo politico in cui discutere e fare politica, siamo convinti che se la “Sinistra”, a Bologna, sia divenuta quasi irrilevante, (e il dato delle recenti elezioni regionali, a partire dalla forte astensione, conferma inequivocabilmente questa condizione), una delle cause sia la sua frammentazione.

Crediamo nella democrazia partecipata e nel fatto che le forme della politica devono cambiare “ora”, perché le persone sono sempre più lontane dai percorsi tradizionali, e la vita delle formazioni politiche è asfittica da molti anni, anche se c’è chi preferisce negare l’evidenza.

In questi ultimi mesi ci sono stati i movimenti per la difesa della Costituzione e della libertà di informazione, per il rilancio della scuola pubblica, per i diritti dei migranti, per una nuova generazione di diritti civili fondata sulla piena laicità dello Stato, per l’affermazione dell’autodeterminazione e libertà femminile, per una gestione pubblica dei beni comuni con la straordinaria risposta delle cittadine e dei cittadini di Bologna per affermare l'inalienabile proprietà collettiva dell'acqua, per la difesa del territorio dal consumo scriteriato e per la qualità dell’aria che respiriamo, per una diversa legislazione del lavoro che consenta ai giovani di uscire da una condizione di perenne precarietà.

Questi movimenti hanno imposto all’attenzione – prima e a volta contro le astratte priorità dei partiti - una lettura dell’Italia carica di indignazione e in grado di cogliere le cause e le responsabilità di vecchie e nuove ingiustizie.

Da queste idee può nascere un’aggregazione a “Sinistra”: nuova, trasversale, accogliente, coinvolgente, capace di attivare luoghi di discussione e luoghi di socialità. Capace di indicare una prospettiva di governo e ritrovare una connessione sentimentale con la città. Capace di innescare un’autentica rigenerazione della “Sinistra Bolognese”.

Vorremmo definire insieme le modalità più idonee per realizzare un percorso aperto, inclusivo, plurale, orizzontale, di discussione e di iniziativa, per giungere a formulare un nuovo progetto di città. In seguito alla prima assemblea del 22 febbraio 2010, il gruppo promotore ha aperto un sito web (www.iocistobologna.it) e un gruppo Facebook (Io Ci Sto Bologna) nei quali riversare le analisi e le proposte in discussione.

Siamo immersi in una fase inedita della vita della nostra città, mai vissuta in 65 anni di vita democratica. Con lo scioglimento degli organi amministrativi (giunta, consiglio comunale, consigli di quartiere) e la gestione commissariale. Ci è sembrato necessario costituire un luogo pubblico, un appuntamento che sia di riferimento per affrontare i maggiori problemi della vita cittadina. Questo luogo pubblico lo abbiamo chiamato “Consiglio fuori dal Comune”.

Da aprile a fine giugno, attraverso l'iniziativa dei 5 “Consigli fuori dal Comune”, che hanno avuto  simbolicamente luogo in Piazza Nettuno sotto la sala vuota del Consiglio comunale, un primo nutrito gruppo di donne e uomini, riconoscendosi in questo appello, ha dato vita a confronti pubblici e partecipati in modo attivo dai cittadini e da tante e diverse soggettività e competenze, per la costruzione di un'agenda politica su alcuni dei temi più rilevanti che riguardano Bologna e le sue criticità: partecipazione e democrazia, beni comuni, legami sociali e welfare, lavoro, cultura e socialità.

Ognuno è chiamato a investire un po’ del proprio tempo in un impegno disinteressato, sviluppando un lavoro “a rete” con chiunque sia interessato a questa prospettiva.

Quella dei “Consigli fuori dal Comune” e del prosieguo di questa esperienza in forme e luoghi diversi della città è una proposta molto impegnativa, un banco di prova della nostra capacità di coinvolgere le singole persone e i soggetti organizzati.

Intendiamo darci alcune regole condivise su “come” avviare il percorso unitario e su “che cosa” debba caratterizzarlo. Il primo nodo da sciogliere è la scelta dell’azione politica in vista delle elezioni per il Comune di Bologna.

Sappiamo esistere diverse sensibilità e aspettative, cautele e impazienze, che vanno rispettate. Siamo altresì convinti che nelle pratiche politiche autenticamente democratiche la conclusione del percorso sia nelle mani di chi partecipa, non è predefinita da qualcuno che pretende di guidare gli altri.

Abbiamo avviato un percorso che potrà avere esiti diversi, che dipenderanno innanzitutto dalla nostra capacità di attivare forze, energie, entusiasmo, e infine indicare una prospettiva credibile e appassionante!

Se ti riconosci in questo appello, sottoscrivilo e fallo sottoscrivere inviando una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


Sintesi dei 5 Consigli Fuori dal Comune su:

Youtube

video 1/2  http://www.youtube.com/watch?v=BoZGpQhm7U8

video 2/2  http://www.youtube.com/watch?v=Lr4kcEupl78

 

Facebook

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