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NO AL NOME NEI CONTRASSEGNI DI LISTA
Sulla riforma elettorale [1]
Roma, 23 novembre 2011; 11 luglio 2012
Il 23 novembre 2012 i Comitati Dossetti per
Questo è il testo dell’appello quale viene oggi riproposto:
APPELLO CONTRO IL CULTO DELLA PERSONALITA’ NEI SIMBOLI ELETTORALI
ai parlamentari che si accingono a cambiare la legge elettorale e a tutti i cittadini
Per risanare il sistema democratico dai mali contratti in questi anni, i Comitati Dossetti per
La rinunzia al proprio nome nel contrassegno di lista rappresenterebbe per i leaders politici quel “passo indietro” che per il ripristino della pienezza democratica, come si è ritenuto, era richiesto non solo a Berlusconi, e sarebbe una convalida degli art. 49 e 67 della Costituzione secondo i quali a tutti i cittadini tocca concorrere a determinare la politica nazionale e i parlamentari non sono gravati da vincolo di mandato; il continuo richiamo a un’investitura popolare del capo ha infatti determinato nel senso comune la convinzione che i membri del Parlamento dipendano da un mandato imperativo dato dall’alto, al punto che sono stati accusati di tradimento quei membri della ex maggioranza che hanno fatto venir meno, come è del tutto legittimo, il loro voto al governo Berlusconi, e che sia stato bollato come “golpe” qualunque tentativo del Parlamento di stabilire una diversa guida richiesta dal Paese.
I firmatari e le firmatarie di questo appello ricordano inoltre la natura politica e non tecnica del risanamento necessario delle finanze pubbliche, che deve avvenire salvaguardando i soggetti più deboli, senza distorsioni elettoralistiche, promuovendo l’occupazione e mirando a un incremento a beneficio di tutti delle ricchezze del Paese, a norma degli art. 23, 35, 37, 41, 53 e 75 della Costituzione.
Raniero
[1] Notizia segnalata da: Economia Democratica