UN PARTITO DEMOCRATICO RINNOVATO O UN ALTRO PARTITO?

Piergiorgio Maiardi

2/3/2023

Il Partito Democratico ha un nuovo segretario, anzi una segretaria, la prima volta per il partito e, sotto questo aspetto, si tratta  di una bella notizia! L’esito delle “primarie” ha sorpreso un po’ tutti: Elly Schlein ha prevalso su Stefano Bonaccini, la novità  sulla tradizione, e anche questa può essere una buona notizia, ma di quale novità si tratta? Si tratta, in prospettiva, di un PD rinnovato o di un altro partito rispetto a quello nato nel 2007 dall’incontro fra l’ispirazione socialista, quella cattolico democratica e quella liberale, le tre ispirazioni da cui, dopo l’esperienza buia del fascismo e della guerra, è nata la nostra repubblica democratica con la Carta Costituzionale che ne stabilisce le fondamenta? 

Sono interrogativi giustificati dalla figura della neosegretaria, ancora priva di una consolidata esperienza politica ma presentata come una figura decisamente di sinistra, radicale sostenitrice dei diritti individuali: caratteristiche che ne farebbero una movimentista, oppositrice permanente piuttosto che una donna di governo! Un ruolo necessario, questo, in un sistema democratico ma diverso da quello che si volle assegnare al PD, nel momento della sua fondazione,  e di cui oggi si avverte più che mai l’esigenza. C’è anche chi ha ipotizzato trame e manovre, disegnate alle spalle della Schlein, tese a modificare il PD o a strumentalizzare la sua elezione. Noi prendiamo atto dell’esito della votazione e teniamo ad esprimere la  convinzione che il Partito Democratico, che Elly Schlein guiderà legittimamente, deve essere un partito di ispirazione “plurale”, capace di una sintesi alta fra le grandi culture che hanno fondato e fanno vivere la nostra democrazia caratterizzata dalla sovranità popolare, dal riconoscimento e rispetto del primato, della centralità e dignità di ogni persona, senza alcuna distinzione e discriminazione, dal valore della convivenza e della  solidarietà, dall’uguaglianza e dall’equità fiscale, dalla partecipazione di ognuno al governo della “cosa” di tutti,  dal diritto ad un lavoro dignitoso per ogni cittadino, un lavoro che non sia esclusivamente strumentale al profitto dell’impresa ma rappresenti un mezzo di promozione per il lavoratore e per la sua famiglia, da un’impresa che, come stabilisce la nostra Carta Costituzionale, non giovi solamente al profitto dell’imprenditore ma sia di “utilità sociale” e perciò “coordinata a fini sociali”, dalla cura prioritaria della salute e dell’ambiente di vita di ogni cittadino, con una passione per la pace. Non so se questi sono fini considerati “di sinistra” ma sono certamente i fini che si deve porre, prioritariamente, un governo popolare  ed è su questi fini che deve realizzarsi la sintesi fra le  culture ispiratrici, con una grande capacità di mediazione e di costruire alleanze, condizioni indispensabili per tradurre quei fini in concreta politica di governo. Perché ciò possa avvenire il partito dovrà essere strutturato in modo che l’incontro ed il confronto possano essere alla base di ogni decisione riguardante l’indirizzo politico e di ogni scelta sui principali nodi del governo della comunità. Un partito plurale non cede al leaderismo, il segretario è in funzione del partito, non è il partito!

Nel formulare a Elly Schlein gli auguri più cordiali di buon lavoro, le vogliamo dire che questo è il Partito che le è stato chiesto di governare con la passione che la caratterizza e con la freschezza e la originalità della sua giovinezza, un partito che deve dare qualità alla democrazia e rappresentare un’alternativa possibile e concreta alla destra che oggi governa il nostro paese, un partito che possa sentire proprio sia il cittadino di sensibilità e cultura socialista, sia quello liberale e sia quello cattolico democratico,  un partito che non si faccia condizionare e catturare dalle aspirazioni di piccoli leaders intenti a conquistare meschine posizioni di potere interne al partito. Il nostro impegno comune, di responsabili politici,  di partiti, di associazioni e di cittadini, è quello di costruire una convivenza solidale, giusta, pacifica e rispettosa di ogni persona, della sua condizione e del suo pensiero.          


Testo presente anche sul Foglio periodico "Politicamente - Anno XXIII Numero 1"